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L’arrivo di Ross Pelligra a Catania: “il lavoro duro per riportare la città in alto, non solo nel calcio”

Il nuovo proprietario della nuova squadra di calcio di Catania, Ross Pelligra, ha spiegato a tutto tondo il progetto per il rilancio, anche dal punto di vista sociale.

Pubblicato il 27 Giugno, 2022

Un bagno di folla, oggi, a Palazzo degli Elefanti in occasione della conferenza stampa di presentazione del proprietario della nuova squadra di calcio di Catania, Ross Pelligra, designato dal Comune al termine della manifestazione di interesse alla quale hanno partecipato altri quattro gruppi imprenditoriali. Presenti, oltre al nuovo proprietario, anche il dottor Dante Scibilia, uno dei suoi uomini di fiducia, il sindaco di Catania facente funzioni, Roberto Bonaccorsi, e l’assessore allo Sport, Sergio Parisi. Presenti anche l’ex calciatore australiano di Empoli, Ternana, Parma e Torino, Vincenzo Grella, che dovrebbe fare parte del nuovo organigramma societario e il presidente del consiglio comunale di Catania, Giuseppe Castiglione.

Il primo a prendere la parola è stato il sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi, che ha ricordato come il Comune abbia lavorato sodo per l’organizzazione della manifestazione di interesse per rilevare il nuovo titolo sportivo del Calcio Catania, sottolineando il momento di felicità provato al momento dell’arrivo di ben cinque proposte, tra le quali ha prevalso quella del siculo-australiano. In seguito l’assessore allo Sport, Sergio Parisi, ha parlato di gioco di squadra a partire dalla delibera di giunta che ha portato alla stesura della manifestazione di interesse e della riqualificazione dello stadio Angelo Massimino, argomento che potrebbe aver stimolato gli investitori a venire a Catania. Lo stesso assessore ha ringraziato anche gli altri quattro gruppi perché hanno dato importanza alla città di Catania. Il dottor Dante Scibilia ha detto come il gruppo voglia interessarsi anche di altri di ambiti del territorio catanese e non solo di quello sportivi. Sul progetto non è entrato nel merito e le informazioni raccolte da Pelligra hanno portato, secondo Scibilia, a interessarsi della città.

Il momento di Pelligra è iniziato con delle sue battute in dialetto sulla sua padronanza dell’italiano ancora ritenuta da lui scarsa. In seguito il nuovo proprietario si è espresso in inglese, lingua nella quale ha detto come le sue origini siciliane non siano in realtà mai state abbandonate. Lo stesso Pelligra ha detto come la decisione è stata presa alla svelta, ma anche come nonostante ciò abbia sentito in questi giorni la forte connessione con la Sicilia e come i componenti si riuniranno a momenti per ricostruire il club e mantenerlo per le prossime generazioni, attraverso l’uso di programma di business plan. E’ stato detto anche come le persone locali vengano coinvolte, anche attraverso l’offerta di una nuova occupazione per loro. La squadra deve essere composta secondo Pelligra da “leggende” e per le prossime settimane il lavoro sarà durissimo, soprattutto per avvicinare la gente e gli imprenditori locali alla squadra per riuscire a riportare la squadra dove era, dove meritava e anche oltre. Il suo monologo si è concluso con un forte “FORZA CATANIA!”.

Alle domande dei colleghi riguardanti le altre problematiche Scibilia ha risposto come si cercherà di trovare soluzioni che portano ad affrontare gli ostacoli per far accadere a Catania quanto è già accaduto da altre parti anche attraverso la promozione di progetti sociali con la collaborazione delle forze imprenditoriali della città. Pelligra ha affrontato il problema della povertà in Sicilia dicendo come il suo gruppo abbia lavorato in città difficili sia socialmente sia economicamente. La sua società si occupa anche vendita al dettaglio e di edifici commerciali e cittadini e il suo gruppo dovrà investire anche in questo. Gli investimenti da parte degli imprenditori locali servono, secondo lui, anche a dare un futuro ai bambini e per fare rifiorire le sue radici. Per fare rifiorire la Sicilia si deve quindi lavorare insieme ed essere positivi. Infine Bonaccorsi è intervenuto dicendo come la cultura del “piangersi addosso” non faccia parte dell’essere catanese e come non si debba dare maggiore risalto alle notizie di cronaca nera, ma alla St Microelectronics e al Cnr che vogliono venire a fare investimenti.

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