Pubblicato il 11 Febbraio 2022
E’ stata accolta, dal Tribunale di Latina, la richiesta di revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di Claudio Moscardelli e Claudio Rainone, imputati nel processo per i concorsi truccati alla Asl di Latina.
Una decisione presa oggi a conclusione dell’udienza del processo a carico dell’ex segretario provinciale del Pd, e dell’ex dirigente Asl; resta ai domiciliari, invece, il terzo indagato, Mario Graziano Esposito, perché la difesa non ha presentato istanza. I tre sono accusati di corruzione, falso e rivelazione di segreto d’uffici in merito ai concorsi truccati della Asl.
Citati dal pubblico ministero Valerio De Luca, il giudice del processo, Aldo Morgigni, ha ascoltato le testimonianze dell’attuale direttore generale della Asl Silvia Cavalli, dell’ex direttore Giorgio Casati e dell’ex direttore amministrativo Eleonora Di Giulio.
Di particolare interesse la testimonianza della Cavalli, che ha sottolineato come, al momento del conferimento dell’incarico fosse già scoppiato il ‘bubbone’ del concorso da 70 posti e che, una volta esaminata la documentazione, abbia deciso di sospenderlo. Ha ricordato in aula anche i fatti anomali collegati al concorso, con la commissione esaminatrice composta anche da familiari dei candidati; fatto questo denunciato da alcune lettere anonime giunte proprio alla sua attenzione.
Non solo. Il direttore generale ha anche raccontato di come Moscardelli le facesse delle pressioni affinché Rainone fosse nominato direttore amministrativo dell’azienda. Un provvedimento ottenuto il quale, secondo l’accusa, Rainone avrebbe poi aiutato alcuni candidati vicini al segretario del Pd.
L’udienza è stata aggiornata all’8 aprile prossimo quando sarà ascoltato l’assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato.