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Lavorare in Belgio, come organizzarsi prima della partenza

Pubblicato il 12 Ottobre, 2022

Sempre più persone, oggi, decidono di spostarsi dal proprio paese in favore di nuove mete internazionali nelle quali poter trovare opportunità di studio, lavoro e vita diverse e improntate principalmente sulla globalizzazione e la crescita. Tra i luoghi più gettonati per questa “migrazione”, c’è sicuramente il Belgio. Ora, prima di scendere nei particolari sul luogo, occorre chiarire che, fare una scelta del genere, comporta tutta una serie di responsabilità da assumersi in maniera tassativa.

Per spostarsi in una nuova nazione e iniziare un percorso di vita da zero, infatti, c’è bisogno di una certa ponderazione. Di certo, non è possibile partire alla volta di paesi come il Belgio senza avere chiaro in mente nemmeno uno straccio di obiettivo. Al di là di questo, poi, ci sono tutta una serie di aspetti prettamente organizzativi da non sottovalutare affatto e che richiedono la propria attenzione in maniera preventiva ed immediata.

Insomma, spostarsi in un altro paese è complicato, non c’è che dire. Visto l’interesse di diverse persone, soprattutto giovani, nelle possibilità offerte dal Belgio, in questa guida ci concentreremo su questo specifico paese e sulle sue peculiarità, offrendovi alcune dritte relative all’organizzazione del da farsi prima di partire.

Lavorare in Belgio: burocrazia

Bisogna sapere che in Belgio vivono oltre 250.000 italiani. Questo, grazie alle massicce immigrazioni avvenute negli anni ’50 del secolo scorso. In ogni caso, la qualità della vita nel paese è molto alta, così come l’efficienza dei servizi e la semplicità della burocrazia. È per questo motivo che il Belgio rappresenta la scelta di punta di moltissime persone in cerca di nuovi inizi. Per trasferirvisi, inoltre, non c’è bisogno di nessuna pratica, ma si dovranno avere carta di identità e tessera sanitaria valide.

Una volta aver trovato un posto in cui stare, anche temporaneo, però, si dovrò andare in un ufficio stranieri per registrare la residenza. I documenti necessari, in questo caso, saranno il contratto d’affitto o una dichiarazione di domicilio del proprietario dello stabile in cui si vive. A questo punto viene rilasciato un attestato temporaneo che dura tre mesi, oltre a un numero di registrazione nazionale che altro non è che un equivalente del codice fiscale. Se in novanta giorni, però, non avrete trovato un lavoro, dovrete necessariamente tornare in Italia, a meno di non star frequentando un corso di lingue o di dimostrare fattivamente di essere in cerca d’occupazione.

Organizzare il trasloco: trasporto degli effetti personali

Ricominciare da capo è molto faticoso, non solo in termini emotivi e di energie, ma anche economici. Sebbene quello in Belgio sarà un nuovo inizio, quindi, è bene effettuare un trasloco ponderato, lasciando a casa solo ciò che, sicuramente, non utilizzeremo. A tal proposito, dunque, una delle primissime cose da organizzare una volta stabilitivi è il trasporto auto Belgio Italia, magari rivolgendovi ad una ditta esperta di settore, in grado di ridurre il carico di lavoro che graverà sulle vostre spalle durante il trasferimento e di impedire imprevisti di sorta che potrebbero palesarsi qualora si decidesse di affrontare il viaggio direttamente.

Trovare casa in Belgio

Ultimo aspetto preliminare importantissimo è trovare casa in Belgio. Occorrerà, dunque, trascorrere un periodo di tempo limitato in ostello o in una stanza prenotata preventivamente, al fine di trovare una sistemazione adeguata, immergendovi direttamente nel dinamico mercato immobiliare belga. Alla firma del contratto, comunque, dovrete essere pronti a versare circa due o tre mensilità, ritirabili una volta lasciato l’appartamento. È opportuno sapere che in Belgio i proprietari richiedono contratti di lavoro con uno stipendio tre volte superiore al costo dell’affitto, oppure la presenza di un garante, sia esso un parente o un amico, che vi aiuti nella stipulazione del contratto d’affitto.

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