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Lavoro e Coronavirus: Tribunale di Milano ordina riassunzione di Hamala Diop

Pubblicato il 11 Marzo, 2021

Hamala Diop riassunto. La vicenda dei 18 lavoratori nell’Istituto Palazzolo, gestito dalla Fondazione Don Carlo Gnocchi ed inquadrati nella Cooperativa Ampast, che si scoprirono positivi al Covid nel Marzo 2020 e denunciarono la gravità della situazione epidemiologica all’interno di quella Rsa alla Procura della Repubblica di Milano ebbe un ampio risalto sulla stampa e sui media anche internazionali. Infatti i 18 lavoratori, su richiesta della Fondazione Don Carlo Gnocchi vennero licenziati o trasferiti, mentre in seno all’Istituto Palazzolo oltre 140 anziani morivano dopo aver contratto il Covid. La vicenda dei lavoratori ebbe risalto anche perché si trattava di uno dei primi casi in cui i giudici vennero chiamati dai loro difensori, gli avvocati Romolo Reboa, Gabriele Germano, Massimo Reboa e Roberta Verginelli del foro di Roma, a pronunciarsi sull’applicabilità della normativa italiana ed europea in materia di whistleblowingche conferisce il diritto di denunciare le violazioni di legge sul posto di lavoro. Il signor Hamala Diop è uno dei lavoratori licenziati e ricorderà il 10 Marzo 2021 come il giorno che ha avuto giustizia da parte del Tribunale di Milano.

Infatti alle ore 17 del 10 Marzo 2021 il Giudice della sezione Lavoro, dottoressa Camilla Stefanizzi, ha letto il dispositivo della sentenza, dichiarando nullo il licenziamento e disponendo quindi la reintegra di Hamala Diop nel posto di lavoro, con condanna della cooperativa anche al pagamento di tutti gli arretrati e delle spese di lite.

Hamala Diop, l’avvocato: “Tutela nei confronti delle ritorsioni”

“Non posso che esprimere la mia soddisfazione” – ha dichiarato l’avvocato Romolo Reboa – Dopo tutto quello che era successo il Tribunale di Milano ha dimostrato che si può avere fiducia nella giustizia e che si può avere il coraggio di denunciare alla magistratura i fatti che mettono in pericolo la salute dei lavoratori e dei cittadini, perché vi è una tutela nei confronti delle ritorsioni. Con questa decisione l’Italia si allinea ai paesi più civili e democratici a tutela dei diritti dei lavoratori anche stranieri e con un colore della pelle diverso da quello della maggioranza della popolazione del territorio: mi auguro ora che anche le famiglie degli anziani deceduti nelle Rsa milanesi possano trovare analoga giustizia all’esito delle indagini in corso da parte della Procura della Repubblica di Milano“.

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