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Lecce, macabro avvertimento al gip Francesca Mariano: testa di capretto sulla tomba del padre

Pubblicato il 4 Novembre 2025

Nuova intimidazione contro la giudice Francesca Mariano, già sotto scorta

LECCE, 4 novembre 2025. Un nuovo inquietante episodio di intimidazione ha colpito Francesca Mariano, giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce.
Sulla tomba del padre, nel cimitero di Galatina (Salento), la magistrata ha trovato una testa mozzata di capretto e un coltello. È stata lei stessa a fare la scoperta durante una visita al sepolcro.

Una lunga scia di minacce e intimidazioni

La giudice vive sotto scorta da oltre un anno a causa di precedenti minacce.
Nel febbraio 2024, davanti alla porta della sua abitazione, era stata lasciata una testa di capretto insanguinata, trafitta da un coltello da macellaio, accompagnata da un biglietto con la scritta “Così”.

L’episodio di ieri rappresenta dunque l’ennesimo gesto intimidatorio nei confronti della gip, impegnata da tempo in delicate inchieste antimafia.

Precedenti episodi nel tribunale di Lecce

Un altro inquietante segnale risale all’ottobre 2024, quando, nell’aula del Tribunale di Lecce dove la Mariano lavorava come gup, fu rinvenuta una sua foto circondata dal disegno di una bara e decorata con croci nere.
L’immagine, ritagliata da un quotidiano locale, si riferiva a un processo di mafia che stava giungendo a sentenza.
Il materiale fu sequestrato dalla Squadra Mobile, sotto il coordinamento della Procura di Potenza, che da tempo indaga sulle minacce rivolte alla giudice e alla pm della DDA di Lecce, Carmen Ruggiero.

Minacce anche alla pm Ruggiero

Sia la Mariano sia la Ruggiero sono state in passato destinatarie di lettere minatorie e tentativi di aggressione.
Le indagini hanno inoltre rivelato che un detenuto aveva pianificato di simulare una collaborazione con la giustizia per essere interrogato dalla pm Ruggiero e colpirla alla gola durante l’incontro.

Il piano, poi sventato, sarebbe stato orchestrato dal 42enne Pancrazio Carrino, coinvolto nell’operazione “The Wolf” che, nel luglio 2023, aveva portato allo smantellamento del clan Lamendola-Cantanna, legato alla Sacra Corona Unita.

Proprio a seguito di quell’operazione, che vide l’arresto di 22 persone autorizzato dalla gip Mariano, cominciarono le minacce di morte contro entrambe le magistrate.

Una scia di intimidazioni che non si ferma

L’ultimo ritrovamento al cimitero di Galatina conferma un clima di forte pressione nei confronti delle magistrate salentine impegnate nella lotta contro la criminalità organizzata.
Le forze dell’ordine hanno avviato nuove indagini per individuare i responsabili di questo ennesimo atto intimidatorio, che si aggiunge a una lunga serie di minacce dirette a chi combatte in prima linea la mafia nel Salento.

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