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Lecce, tenta di rapinare una tabacchiera perché ’spinto da un profondo disagio’

Pubblicato il 28 Febbraio, 2022

Fondamentali alle indagini condotte dagli agenti della squadra mobile di Lecce, e coordinate dalla pubblica Rosaria Petrolo, sono state le descrizioni fornite dalla vittima che era riuscita a vedere il volto del malvivente

LECCE – Ha ammesso di essere il bandito che martedì scorso ha tentato di mettere a segno una rapina nella tabaccheria Calvaruso su viale della Libertà, a Lecce, spiegando di aver agito spinto da un profondo disagio. La confessione di Giuseppe Nicolì, leccese di 48 anni, è stata resa questa mattina davanti al giudice Alcide Maritati che due giorni fa aveva emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei suoi riguardi per tentata rapina aggravata dall’uso delle armi e per lesioni volontarie.

In particolare, durante l’interrogatorio di garanzia, alla presenza dell’avvocato difensore Pietro Ripa, l’arrestato ha spiegato di avere problemi economici e di dipendenza da sostanze stupefacenti, precisando però che non era sua intenzione quella di ferire con il taglierino il titolare dell’esercizio commerciale. Durante la colluttazione, finalizzata a disarmare il malvivente, il malcapitato aveva riportato un taglio a un dito della mano, ma, per l’indagato, si sarebbe trattato solo di un brutto incidente.

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“Non lo farò mai più. Voglio seguire un percorso di recupero”, avrebbe inoltre promesso al gip, il 48enne con diversi precedenti soprattutto in vicende di droga.

Fondamentali alle indagini condotte dagli agenti della squadra mobile di Lecce, e coordinate dalla pubblica Rosaria Petrolo, sono state le descrizioni fornite dalla vittima che era riuscita a vedere il volto del malvivente (avendo questo perso la mascherina durante lo scontro fisico) e la visione dei filmati ripresi dalla telecamera di cui è dotato l’esercizio commerciale preso di mira poco prima dell’orario di chiusura, intorno alle 19,30.

Scappato a mani vuote, la libertà per Niccolì è durata poco.

Ma gli accertamenti non sono finiti. Gli investigatori stanno cercando di verificare il suo eventuale coinvolgimento in altri episodi analoghi avvenuti nei giorni scorsi.

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