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Lettera dei cittadini riuniti in comitati, sugli aspetti ritenuti critici del Piano di  Sicurezza Provvisorio

Pubblicato il 8 Agosto, 2022

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato a nome Comitato Salute Pubblica Piombino – Val di Cornia, La Piazza .

Alcuni cittadini, riuniti in Comitati, hanno scritto  al Prefetto, Al Comitato  Tecnico  Regionale delle Toscana, presso Direzione  Generale Vigili del Fuoco della Toscana, alla Autorità di Sistema  Portuale,alla Capitaneria di Porto di Piombino, al Prefetto di Livorno al fine di evidenziare aspetti ritenuti critici o non sufficientemente approfonditi  del Piano di  Sicurezza Provvisorio  predisposto ai sensi della legge sui rischi di incidenti rilevanti, decreto 105 del 2015,dalla Soc. Snam, quale parte integrante e sostanziale del progetto  rigassificatore di Piombino FSRU e collegamento alla rete nazionale gasdotti.

La prima osservazione fatta a tali Enti e Autorità, chiamati a dare pareri e nulla osta e a predisporre il piano di  emergenza esterna, è che le analisi sui rischi e possibili incidenti non è stata effettuata sulla nave Golar Tundra, bensì sulla documentazione tecnica di una nave con caratteristiche similari.

Questa analisi (Hazop) di pericolo operativa  avrebbe dovuto essere eseguita sull’impianto stesso, sul suo  attuale stato, poiché la nave  potrebbe aver subito modifiche manutentive rispetto al modello originario e che, se non considerate, potrebbero creare situazioni di pericolo non previste.

La Snam ha definito 5 casistiche di incidenti possibili, 3 relativi alla fase di riempimento del rigassificatore, 2 relativi alla fase dell’invio  del gas naturale al metanodotto.

Delle 5 casistiche solo una viene ritenuta ragionevolmente credibile, con frequenza di accadimento superiore o pari a 1x 10-6 per  occasioni per anno, le rimanenti ipotesi incidentali non vengono prese in considerazione poiché le probabilità che avvengano sono ritenute basse. I Comitati hanno attenzionato gli Enti del procedimento  poichè ritengono che  tutti i  rischi debbano essere individuati,dal momento che non sono del tutto esclusi.

Nella nota inviata agli Enti si pone anche l’attenzione sul fatto che la Snam nulla dice sugli effetti incidentali esterni al ciclo produttivo del rigassificatore, ma solo a possibili incidenti al malfunzionamento dell’impianto e al trasporto del gas. 

Tra gli effetti esterni possono annoverarsi rischi di collisioni in porto dal momento che vi è un  unico ingresso  molto trafficato e che buona parte del bacino di evoluzione  ricade  nella fascia di rischio che la stessa Snam ha individuato per gli eventi di accadimento possibili e il rischio legato a possibili attentati, visto lo scenario di guerra europeo e  mondiale, rendendo di fatto il rigassificatore un  elemento sensibile  e di valenza militare.

Ignorato nel piano di sicurezza provvisorio,  tra le cause di incidente ,  l’errore umano.

La fascia di attenzione / interdizione  viene individuata intorno al rigassificatore per circa 500mt, ma ben altre sono le fasce di attenzione del decreto 105 del 2015 ( 2km di attenzione  per la presenza di abitazioni, infrastrutture, 2 miglia di interdizione  in mare intorno agli impianti di Livorno). La Snam conclude che possibili incidenti possono verificarsi dentro i confini dello stabilimento e area limitrofa , peccato però che comunque interessi parte del canale di ingresso e uscita delle navi, con tanto di equipaggio e passeggeri a bordo.

Il rapporto di sicurezza rinvia alla Autorità di Sistema Portuale  il compito di valutare le compatibilità territoriali con il rigassificatore,  in quanto ”soggetto amministratore del bene demaniale marittimo deve  fornire alle autorità competenti in materia di pianificazione territoriale e urbanistica le informazioni relative agli scenari incidentali e in particolare quelli che coinvolgono aree esterne a quella portuale ai sensi dell’art. 6 del   DM 9.5.2001”.

Questa valutazione ad opera della Autorità Marittima è importante perché dovrà valutare la compatibilità territoriale attuale e quella del futuro della città e della sua economia (sicurezza quartieri vicini al porto, infrastrutture come prolungamento della 398, riuso aree ex industriali, movimenti portuali, crociere, nuove attività.)

Nella nota si  pone l’attenzione sulle disposizione della  legge grandi  rischi laddove  all’allegato 5 sezione F decreto105/2015prevede, in fase di notifica,  che il gestore( Snam) indichi gli elementi vulnerabili esistenti nel raggio di 2KM. Nel raggio di 2Km dal rigassificatore che si vorrebbe collocare nel porto, ricadono quartieri residenziali,infrastrutture viarie e ferroviarie,uffici,reparti di attività industriali, stazione marittima,porto turistico in costruzione, traffici passeggeri e commerciali con relative strutture ( parcheggi, aree sosta)Dunque poiché questi sono dati sensibili da attenzionare  si è voluto richiamare  la necessità che questi dati  vengano segnalati dalla soc. Snam fin  da ora agli Enti  tenuti a esprimere pareri e rilasciare nullaosta

Nella lettera  si cita il gravoso compito del   Prefetto per  la predisposizione  del Piano di Emergenza Esterno ( art.21 decreto 105/2015) tenuto conto della collocazione dell’impianto in un ambiente antropizzato e con una sola via di accesso alla città.

Si  invitano gli Enti a richiedere anche essi che il Piano di Sicurezza Provvisorio venga  integrato, da subito, visti i tempi strettissimi della procedura, da analisi e  approfondimenti per ora rinviati al Piano di Sicurezza Definitivo

Si è comunque ribadito che sarebbe stata necessaria  un’istruttoria con adeguati tempi di studio, e  soprattutto una valutazione su possibili altri siti di fattibilità   nell’ambito di una  Valutazione di Impatto Ambientale, la cui procedura è stata invece  esonerata dal decreto 17 maggio n.50 

COMITATO SALUTE PUBBLICA PIOMBINO VAL DI CORNIA

LA PIAZZA

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