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Ligabue e Stefano Accorsi chiedono la rimozione dello spot elettorale della Lega: “Giù le mani da Radiofreccia”

Pubblicato il 22 Settembre, 2022

Radiofreccia è un film del 1998 con Ligabue all’esordio alla regia che lanciò un giovanissimo Stefano Accorsi nel mondo del cinema. Il film, che ottenne un inaspettato successo, raccontava le storie drammatiche di alcuni ragazzi in una provincia del reggiano.

A distanza di oltre 20 anni quel film è diventato un “caso” a pochi giorni dalle elezioni politiche. La Lega infatti, in uno spot elettorale, ha usato senza alcun permesso un audio tratto dal film in cui Ivan Benassi, alias Stefano Accorsi, esprime il suo “credo” sulla vita.

Lo spot incriminato della Lega

Lo spot riprende un vecchio audio di Albino Ruberti, ex capo di gabinetto del sindaco di Roma Gualtieri, in cui minacciava delle persona con parole forti: “In ginocchio o vi sparo, vi ammazzo ve lo giuro”.

Così recita il testo inserito sui social del partito di Salvini a commento del video: “Tratto da una storia vera: rinfreschiamo la memoria al Pd che infanga e insulta. Per giorni ha diffuso falsità su presunte ingerenze russe nella campagna elettorale italiana, ma non ha ancora spiegato perché i suoi dirigenti minacciano di uccidere. C’è chi grida ‘in ginocchio o ti sparo’ e chi vuole l’Italia in piedi e a testa alta. Sempre. Il 25 settembre decideranno gli italiani”.

Il video inizia con una ragazza che ascolta le parole di Stefano Accorsi tratte da una scena del film: “Credo nelle rovesciate di Bonimba, e nei riff di Keith Richards. Credo al doppio suono di campanello del padrone di casa, che vuole l’affitto ogni primo del mese…”.

La ragazza poi interrompe l’ascolto dell’audio poiché sente delle urla dal balcone, si affaccia e si sentono le grida e le minacce di Ruberti. “Accendiamo la luce dopo le tenebre del PD” – prosegue il video che poi elenca “disastri del PD”: viale Mazzini, Mirafiori a Torino, Monte dei Paschi di Siena, Hotel House Porto Recanati e il porto di Lampedusa.

La clip si conclude spiegando che “la voce di Stefano Accorsi è presa dal film Radiofreccia”. Una precisazione che però non è bastata ai detentori dei diritti delle immagini e dell’audio, i quali hanno promesso battaglia.

Il comunicato congiunto di Ligabue, Stefano Accorsi e Domenico Procacci

Il video ha avuto subito una vasta eco, tanto da attirare le attenzioni di Domenico Procacci, Ligabue e Stefano Accorsi, rispettivamente produttore, regista e attore del film.

Così recita il comunicato: “Giù le mani da Radiofreccia! Domenico Procacci per la Soc. Fandango, Luciano Ligabue e Stefano Accorsi, rispettivamente produttore, autore e attore del film ‘Radiofreccia’, comunicano di avere formalmente diffidato, a mezzo dei loro legali, la ‘Lega per Salvini Premier’ dall’utilizzo di un brano audio con la voce di Stefano Accorsi tratto dal film ‘Radiofreccia’ illegittimamente inserito all’interno di un video elettorale attualmente diffuso su tutti i social media e ripreso dalla stampa”

Il comunicato prosegue: “Nella loro diffida i suddetti hanno contestato la gravissima violazione dei loro diritti sul film e la spregiudicata utilizzazione dello stesso in una presentazione al pubblico che lascia anche chiaramente presumere una adesione al contenuto del messaggio, da cui invece gli stessi radicalmente si dissociano. La Lega ha infatti usato il ‘credo laico’ di Radiofreccia per la propria campagna elettorale, senza chiedere alcuna autorizzazione (che non sarebbe stata concessa), e con grave sprezzo della legge sul diritto d’autore. La diffida contiene l’invito alla immediata rimozione dal video di qualsiasi elemento tratto dal film e riserva ogni più ampia tutela legale, in sede civile e penale“.

Video ripreso da Facebook

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