Pubblicato il 19 Luglio 2025
Un intervento clandestino di otoplastica è stato interrotto ieri dai carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) di Roma, che hanno scoperto un medico di 73 anni, già interdetto dalla professione, mentre operava una giovane trans sudamericana di 22 anni. L’operazione, che si stava svolgendo in un appartamento del Quadraro, è stata interrotta dai militari che hanno denunciato il medico e la sua assistente, una pensionata di 65 anni, per esercizio abusivo della professione medica.
L’operazione nella sporcizia e la denuncia del medico
L’intervento di otoplastica era in corso in una camera da letto, dove le condizioni igieniche erano precarie: abiti e scarpe sparsi ovunque. Il medico, stava eseguendo un intervento non autorizzato, e il tutto è stato scoperto grazie a una serie di pedinamenti e appostamenti da parte dei carabinieri. La giovane paziente, una trans brasiliana, è stata ricoverata in codice rosso al Policlinico Umberto I di Roma, ma non è in pericolo di vita.
Il medico interdetto: recidiva e rischio arresto
Il sanitario è già noto per precedenti problemi legali che lo avevano portato ad essere interdetto dalla professione per la morte di una paziente durante una liposuzione, ha cercato di minimizzare l’accaduto, dichiarando di aver “solo tolto una cisti”. Nonostante fosse stato escluso dal lavoro per sei mesi, il medico ha proseguito la sua attività clandestina. L’infermiera, preoccupata, potrebbe essere stata coinvolta in operazioni simili in passato.
Le indagini sono ancora in corso, e non si esclude che la Procura possa richiedere un arresto per il medico, dato il suo comportamento recidivo e la violazione delle disposizioni legali.
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