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“L’Iran ha sete di vendetta, pronti ad un attacco massiccio”. Usa e Israele in massima allerta

Pubblicato il 6 Aprile 2024

Soffiano sempre più forti venti di guerra in Medio Oriente, dove infuria la guerra nella Striscia di Gaza, trasformatasi in un inferno dove le persone sono costrette a vivere senza acqua, senza cibo e senza medicinali. La situazione drammatica è stata confermata da un medico israeliano, che ha denunciato le torture a detenuti palestinesi.

Intanto nel conflitto potrebbe presto aggiungersi anche l’Iran, uno scenario che gli Stati Uniti avrebbero assolutamente voluto evitare. Domenica scorsa l’Idf (Forze di difesa israeliane) hanno colpito il consolato iraniano a Damasco, in Siria, provocando una quindicina di morti, tra cui anche Mohammad Reza Zahedi, importante comandante del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica.

L’allarme degli Usa: “Iran pronto alla controffensiva”

Gli Stati Uniti, che avevano preventivato l’attacco dei terroristi al Crocus City Hall a Mosca, sono convinti che l’Iran sta preparando la sua controffensiva per rispondere all’attacco. L’amministrazione Biden ha dichiarato alla Cnn che un attacco da parte dell’Iran è inevitabile, cosa di cui è convinta anche Israele. Stati Uniti e Israele stanno quindi collaborando per capire dove, come e quando potrebbero colpire le forze iraniane.

Washington, come riportato dalla Cbs, pensa che l’Iran potrebbe usare missili da crociera o droni Shahedd per colpire probabilmente una struttura diplomatica israeliana. L’attacco potrebbe avvenire presto, forse anche nell’ultima settimana del Ramadan, anche se non è ben chiaro se l’attacco partirà dalla Siria o dall’Iraq.

Biden e Netanyahu hanno avuto una lunga telefonata per studiare come difendersi da un attacco dell’Iran, l’ultima cosa che avrebbe voluto gli USA. L’ingresso nel conflitto dell’Iran rappresenterebbe un’escalation della guerra, che potrebbe allargarsi pericolosamente in tutto il Medio Oriente.

Le minacce dell’Iran

Hossein Salami, capo della Guardia rivoluzionaria iraniana, non ha perso tempo ad annunciare in un discorso tenuto nella giornata di al-Quds, in solidarietà al popolo palestinese, una pronta ritorsione contro l’attacco israeliano, “promettendo” che nessun atto contro l’Iran resterà senza risposta.

Salami ha promesso violente ripercussioni contro il regime sionista, per poi attaccare e minacciare anche gli Stati Uniti che, con il loro appoggio ai “crimini sionisti”, si sono guadagnati l’odio non solo del mondo islamico, ma quello di tutta la popolazione mondiale, come riferito dall’agenzia di stampa Tasnim.

Gli Stati Uniti dal canto loro hanno risposto a Teheran che non c’entrano niente con l’attacco israeliano al consolato iraniano a Damasco, quindi hanno intimato all’Iran di non usarlo come pretesto per muovere attacchi verso personale e strutture statunitensi.