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Loris Karius

Loris Karius: “Non dimenticherò mai la prima sera con Diletta”

Pubblicato il 15 Settembre 2023

“Quando l’ho vista per la prima volta non ho capito più niente. Non dimenticherò mai quella sera…”.

Così Loris Karius.

Al Corriere della Sera la confessione del numero dodici del Newcastle, che sogna di venire a giocare in Italia, sul suo suo amore per Diletta Leotta. Il suo idolo era Oliver Kahn ma “ho iniziato sulle moto, poi ho cambiato strada grazie a mia madre. Era felice che facessi uno sport meno pericoloso”. 

“Quella sera a Parigi, quando ci siamo incontrati – ricorda ancora al Corsera – ho capito di avere di fronte una persona speciale. Mi è piaciuta al primo sguardo. Tra noi c’è stata una connessione automatica, un’intesa particolare. È bello che abbia pensato subito ai bambini”.

La cosa bella è che io “non sapevo chi fosse, lei non sapeva chi fossi. Ci siamo piaciuti senza etichette, così come siamo. Non è scontato in un’epoca in cui tra Internet e social le foto rimbalzano ovunque. A noi è successo”.

E per questo non ha paura a gridare al mondo che “Diletta è la donna della mia vita, sì. Con lei ho scelto di fare una famiglia. Il nostro piano è stare insieme per il resto delle nostre vite”.

Di Diletta le piace tutto ma in particolar modo il suo essere sempre positiva e sorridente. “Ha un carattere solare. Si prende cura di me: quando siamo insieme sto bene”.

A gelosia come siamo messi? Lui si fida. “Siamo lontani per giorni, non potrei vivere una relazione a distanza se lo fossi. Bisogna avere fiducia l’uno nell’altro. La nostra è una storia sana, non c’è niente che mi preoccupa”.

Un amore pazzesco da cui è nata Aria. “Mi piace pensare che c’è questo scricciolo che ha bisogno di me. Se ho una giornata stressante e lei è a casa, mi basta prenderla in braccio e tutto diventa bello. È un dono, con lei riesco a dare il giusto peso alle cose che prima mi sembravano importanti. Mi godo tutto il tempo insieme”.

E la famiglia si può ancora allargare: “Mi piacerebbe averne ancora uno o due, ma in futuro”. Magari un piccolo calciatore: “Sarebbe bello”.