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Luciano Canfora

Luciano Canfora: associazioni e cittadini si schierano contro la querela di Giorgia Meloni

Pubblicato il 28 Marzo, 2024

Giorgia Meloni definita “Neonazista nell’animo”. Un’offesa sulla quale la premier non ha potuto, voluto sorvolare. Per questo ha querelato Luciano Canfora. E per questo adesso si scatenano coloro che sono solidali professore emerito dell’Ateneo di Bari, noto per le sue pubblicazioni di argomento filologico, storico, non nuovo a opinioni forti, a prese di posizione nette.

Luciano Canfora

“Il bersaglio ultimo dell’azione legale intrapresa dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni è il diritto costituzionalmente garantito alla libertà di pensiero e di opinione”, scrivono in una nota circa trenta associazioni e organizzazioni, insieme con oltre duecentocinquanta cittadini firmatari del documento in cui manifestano solidarietà al filologo.

Tra le firme individuali compaiono il presidente nazionale Anpi Gianfranco Pagliarulo, la segretaria regionale Cgil Gigia Bucci e il segretario della Camera del Lavoro di Bari Domenico Ficco, il presidente regionale Arci Francesco Digregorio, don Angelo Cassano, l’ex presidente della provincia Gianvito Mastroleo, il regista Carlo Bruni, l’ex sindaca Daniela Mazzucca, l’ex rettore Corrado Petrocelli, i docenti universitari Nicola Colaianni, Lea Durante, Luisa Giorgio, Domenico Mugnolo, Mario Spagnoletti, Ferdinando Pappalardo, Pasquale Voza, la coordinatrice dell’Osservatorio regionale sui neofascismi Antonella Morga.

Canfora ha provocato la reazione di Giorgia Meloni per alcune affermazioni fatte nell’aprile del 2022 durante un incontro sulla guerra in Ucraina in liceo barese, quando la leader di Fratelli d’Italia sarebbe successivamente diventata presidente del Consiglio nell’ottobre dello stesso anno.

La Procura ha chiesto la citazione diretta in giudizio per Canfora e l’udienza predibattimentale si terrà il 16 aprile prossimo.

Il giudizio di Canfora “sulle idee e sui sentimenti dell’on. Meloni – puntualizzano i firmatari – va ricompreso nel legittimo esercizio della critica politica, e l’opinione da lui espressa in quella circostanza può essere discussa, non certo ritenuta del tutto infondata oppure motivata da una semplice volontà denigratoria”.

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