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Di Maio

Luigi Di Maio inviato Ue, guadagnerà 12 mila euro al mese: montano le polemiche

Infuriano le polemiche sul nuovo incarico che quasi certamente attende l’ex ministro degli Esteri Luigi Di Maio; salvo colpi di scena dell’ultimo minuto, Di Maio diventerà inviato Ue nel Golfo Persico. Al centro delle polemiche c’è il maxi-stipendio che Di Maio percepirà: 

Pubblicato il 19 Novembre, 2022

Infuriano le polemiche sul nuovo incarico che quasi certamente attende l’ex ministro degli Esteri Luigi Di Maio; salvo colpi di scena dell’ultimo minuto, Di Maio diventerà inviato Ue nel Golfo Persico. Al centro delle polemiche c’è il maxi-stipendio che Di Maio percepirà: 12 mila euro al mese, sottoposti a tassazione agevolata dell’Unione. A questa remunerazione va sommato un rimborso spese, compresi i costi per lo staff, come riporta Il Tempo.

Luigi Di Maio, inoltre, godrà anche dello status di diplomatico, con passaporto e immunità e lavorerà nella gestione degli approvvigionamenti di gas e petrolio che provengono dalla regione, oltre ad interessarsi – solo per fare un esempio – dei rapporti con l’Iran, in questo periodo in grandissimo tumulto.

Chi sono i candidati superati da Di Maio

Di Maio ha sbaragliato la concorrenza di altri tre candidati: il cipriota Markos Kyprianou (ex ministro degli Esteri, specializzato in diritto internazionale a Cambridge e in diritto societario ad Harvard), lo slovacco Jan Kubis (ex inviato Onu in Libia ed ex rappresentante del segretario generale delle Nazioni Unite in Afghanistan prima e in Libia poi) e il greco Dimitris Avramopoulos (ex ministro ed ex commissario europeo). Da alcune indiscrezioni sembra che la scelta sia ricaduta sull’ex pentastellato per il rapporto che Di Maio, nel suo periodo alla Farnesina, è riuscito ad instaurare con l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell che deciderà sulla nomina e l’incarico dopo l’indicazione di uno staff tecnico.

Le polemiche

La possibile nomina di Luigi Di Maio ha già scatenato polemiche nel centrodestra, che chiede che il Governo Meloni non sostenga l’ex ministro poiché non avrebbe “i requisiti” per il ruolo, come sostiene il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. L’idea della maggioranza, avanzata dal vicepremier Antonio Tajani, è che sia stato proprio l’ex premier Draghi (che smentisce) ad indicare Di Maio: quando annunciò la gara per la carica, il 22 settembre scorso, Borrell avrebbe chiesto a Draghi se si trovasse bene con il suo ministro degli Esteri, quesito al quale l’allora capo del governo avrebbe risposto di si. Come scrive La Stampa sulla nomina dovranno votare i governi a maggioranza qualificata. Ora, si vedrà come voterà il nostro governo.

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