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Lyle ed Erik Menéndez: i fratelli assassini a un passo dalla libertà?

Pubblicato il 25 Novembre 2024

La storia dei fratelli Menèndez è uno dei casi più raccapriccianti della cronaca nera americana ed è diventata famosa anche in Italia grazie alla serie tv “Monsters”, in programmazione su Netflix, che narra proprio la vicenda di Lyle ed Erik Menendez. I due fratelli furono condannati all’ergastolo per l’omicidio dei loro genitori nel 1989 e oggi, lunedì 25 novembre 2024, compariranno in tribunale in video collegamento per un’udienza che potrebbe aprire loro le porte della libertà.

Le nuove prove che potrebbero riaprire il caso Menéndez

Lyle ed Erik avevano accusato il padre di aver abusato di loro quando erano piccoli, accusa che però non fu ritenuta credibile in tribunale. Oggi però la Procura di Los Angeles ha chiesto a un giudice di rivedere nuovamente il caso o quanto meno di considerare la libertà vigilata, alla luce delle nuove prove emerse relativamente ai presunti abusi sessuali subiti dai due fratelli da parte del padre.

Ad oggi i Menéndez hanno già scontato 35 anni di carcere, ma l’Ufficio del procuratore George Gascòn ha richiesto che Lyle ed Erik, che oggi hanno 56 e 54 anni, ottengano una nuova condanna a 50 anni con sconti di pena. Tuttavia i due fratelli potrebbero essere scarcerati sin da subito poiché, secondo una legge della California, quando commisero il delitto avevano meno di 26 anni.

Se quindi il giudice dovesse accettare la richiesta di Gascòn, i due fratelli dovrebbero poi comparire dinanzi alla commissione per la libertà vigilata. Se dovesse arrivare il parare positivo, l’ultima parola spetterà al governatore della California, Gavin Newsom, che avrà tempo fino a 150 giorni per esprimere il proprio parere.

La storia dei fratelli Menèndez

Lyle ed Erik, quando avevano 21 e 18 anni, uccisero a colpi di fucile i genitori, José e Kitty, nella loro villa di Elm Drive, a Beverly Hills. Il primo processo, conclusosi nel 1994, fu considerato nullo poiché la giuria non arrivò ad un verdetto unanime. Nel 1996, in un secondo processo a porte chiuse, i due ragazzi furono invece condannati all’ergastolo senza sconti di pena.

Nel secondo processo non fu ritenuta credibile la storia degli abusi sessuali subiti dai due fratelli da parte del padre, mentre fu avvalorata la tesi secondo la quale i due ragazzi uccisero brutalmente i loro genitori solo per mettere le mani sul ricchissimo patrimonio di famiglia. Gli avvocati dei fratelli hanno avviato la revisione della condanna sulla scorta di due importanti nuove prove e la buona condotta dei fratelli.

Una delle nuove prove riguarda una dichiarazione inedita di Roy Rossellò, membro del gruppo musicale portoricano Menudo, che ha rivelato di essere stato violentato negli anni ’80 da Josè Menéndez, dirigente dell’etichetta musicale Rca. In una lettera del dicembre 1988 invece Erik scrisse ad un cugino parlando di violenze sessuali subite dal padre. La storia dei due fratelli ha poi preso vita nella serie tv su Netflix “Monsters”, che deve come protagonisti attori del calibro di Javier Bardem, Chloë Sevigny, Cooper Koch e Nicholas Alexander Chavez.