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Macerata, “picchiata a morte e soffocata”. L’autopsia svela la fine di Rosina

Pubblicato il 14 Gennaio, 2021

Picchiata selvaggiamente e soffocata. L’autopsia, eseguita dal medico legale Roberto Scendoni, ha chiarito cosa è successo nella villa di Montecassiano la notte di Natale. Rosina Carsetti, 78 anni, è stata vittima di un’inaudita violenza e il particolare non collima esattamente di cui parlano i familiari, secondo i quali un rapinatore sarebbe entrato dalla porta finestra di dietro e, dopo aver picchiato e soffocato l’anziana in maniera così brutale, avrebbe legato la figlia, Arianna Orazi, con un cavo dell’aspirapolvere – ma avrebbe solo un livido sul braccio – e chiuso e legato il marito in bagno (ma non risulterebbero graffi o lividi sul suo corpo).

L’altro indagato, Enea Simonetti, figlio di Arianna, sarebbe rientrato più tardi dopo un giro al supermercato, un’ora intera che gli inquirenti hanno analizzato a fondo. I tre sono stati accusati di omicidio volontario, favoreggiamento, simulazione di reato e maltrattamenti in famiglia.​

Alcune coincidenze avevano portato alla tesi di “omicidio all’interno delle mura familiari”​ ipotizzato dalla Procura​: già alle cinque e mezzo della sera al campanello non rispondeva nessuno secondo il racconto dei vicini, il cancello della villetta non sarebbe stato forzato, i cani di grossa taglia, due molossi, non avrebbero abbaiato né prima né dopo, solo una parte della casa sarebbe stata messa a soqquadro. 

Alcune amiche avevano raccontato che Rosina​ ​viveva nel terrore​ ​e ​sembra ​le ave​ssero​ tolto quasi del tutto soldi, cellulare, auto. Aveva preso appuntamento – l’incontro era previsto per ​i giorni successivi alla morte di Rosina – con un avvocato e quasi certamente per denunciare presunte violenze.​ L’avvocato difensore Netti aveva smentito giorni fa punto per punto le evidenze raccolte contro gli indagati, ma le rivelazioni oggi del Carlino riguardo l’autopsia dell’anziana forse giocano contro le tesi difensive.

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