« Torna indietro

“Sono Maddie, la bimba scomparsa in Portogallo”, ma viene arrestata per stalking verso la famiglia della piccola

Pubblicato il 21 Febbraio 2025

Nel 2023 Julia Wandelt aveva gridato al mondo intero che era lei Maddie McCann, la bimba scomparsa all’età di 3 anni in Portogallo dove era in vacanza con i genitori. A lungo ha continuato a ribadirlo, benché non ci fosse alcuna prova a supporto della sua tesi. Adesso è addirittura incriminata per stalking, poiché avrebbe perseguitato il papà e la mamma della piccola Maddie.

Arrestata per stalking

Come riferiscono i media britannici, la Wandelt è stata arrestata mercoledì 19 febbraio all’aeroporto di Bristol insieme ad una donna di 60 anni, rilasciata su cauzione, dove era arrivata con un volo partito da Breslavia. Nel 2023 la ragazza aveva creato un account Instagram dichiarando che era lei Maddie, la bambina scomparsa nel 2007 in Portogallo. A supporto della sua tesi però non produsse alcuna prova concreta, a parte una foto con qualche lontana somiglianza con la piccolo scomparsa.

Ci fu poi il colpo di scena nel 2024, quando un test del DNA confermò che non era lei la bambina scomparsa, ma semplicemente una ragazza polacca di origini lituane e rumene. La Wandelt si scusò con la famiglia di Maddie, ma questo non è bastato per evitarle la denuncia per stalking, reato che avrebbe commesso tra il 3 gennaio 2024 e il 15 febbraio 2025.

La storia di Maddie

Era il 2007, quando i genitori di Maddie lasciarono lei in compagnia delle sorelle gemelle nel loro appartamento in affitto a Praia da Luz per andare a cenare in un locale vicino. Al loro rientro però di Maddie non c’era traccia e da allora iniziarono le indagini serrate che purtroppo non hanno portato a nessun risultato concreto.

Il mese scorso si è diffusa la notizia che potrebbe tornare in libertà Christian Brueckner, uno dei principali sospettati dell’uccisione della bambina e già condannato per reati sessuali. Lo scorso ottobre fu scagionato da accuse sessuali, slegate dal caso di Maddie, e i pm stanno lavorando per appellarsi alle sentenze ed evitare la sua scarcerazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *