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Mafia, respinta a Palermo richiesta confisca beni di Marcello Dell’Utri

Il Tribunale nega anche la sorveglianza speciale.

Pubblicato il 22 Marzo 2024

Il Tribunale nega anche la sorveglianza speciale.

La sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo ha rigettato la richiesta della Procura di disporre la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e la confisca dei beni dell’ex senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri, condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa.

Il provvedimento è stato depositato il 13 marzo scorso.

Dell’Utri era difeso dagli avvocati Francesco Centonze e Tullio Padovani. Il procedimento nasce nel 2020 con la richiesta della Procura di Palermo di applicare a Dell’Utri la sorveglianza speciale e di disporre la confisca (previo sequestro) di parte dei suoi beni. Il Tribunale rimandò gli atti ai Pm chiedendo approfondimenti. Nel 2021 l’ufficio inquirente, alla luce degli accertamenti disposti, ha reiterato le istanze ritenendo l’ex senatore di Fi socialmente pericoloso e sostenendo che parte del suo patrimonio fosse sproporzionato rispetto ai suoi redditi leciti. Il 29 settembre scorso il tribunale ha rigettato la richiesta di sequestro ritenendo che non fosse stata dimostrata la provenienza illecita dei beni dell’ex manager di Publitalia e della sua famiglia e ha fissato l’udienza in cui discutere della confisca e della sorveglianza speciale. Nel frattempo il no al sequestro è stato confermato dalla Cassazione ed è diventato definitivo. Il 13 marzo la decisione del tribunale che respinge le istanze dei Pm. Fonte Ansa – Foto: Di senato.it, CC BY 3.0 it, https://commons.wikimedia.org