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Maltempo e rischio idrogeologico: “Catania paga in un Paese a due velocità”

Pubblicato il 19 Novembre, 2021

Maltempo e il rischio idrogeologico che minaccia Catania. “Ho posto al governo nazionale le tante difficoltà che attraversa la Regione Siciliana sotto il profilo della prevenzione del dissesto idrogeologico. Seppur vi siano finanziamenti nazionali ed europei non si riesce nel completamento – o addirittura nell’avvio – di opere necessarie e indispensabili specie alla luce dei cambiamenti climatici. Basti pensare al canale di gronda di Catania: seppur, come dichiarato dal Ministero stesso, vi siano state destinate risorse europee dal Fondo Sociale di Coesione 2014-2020 per 53 milioni ancora si attende di avere il completamento dell’opera, atteso dal 1985, e si aspetta il progetto esecutivo cantierabile!”.

Così Simona Suriano. La deputata nazionale del Movimento Cinquestelle è intervenuta in aula ribadendo la necessità di modelli diversi per la realizzazione delle opere pubbliche. Lo ha fatto dopo la risposta del Governo alla sua interpellanza sul dissesto idrogeologico e sul caso Catania relativo alla ancora incompleta realizzazione del canale di gronda e al mancato utilizzo degli stanziamenti per le alluvioni del 2018.

“Questi tempi mastodontici sono l’indicatore di un Paese che va a due velocità. Le colpe sono trasversali e non hanno colore politico. Ma a questo punto, in pieno cambiamento climatico in atto, che la gente vive sulla propria pelle, occorre uno sforzo speciale e ulteriore – ha detto la Suriano – Il Governo centrale, viste le fragilità strutturali e ontologiche della Sicilia deve porre rimedio una volta per tutte per superare e porre nel dimenticatoio la famigerata questione meridionale. Si pensi alla applicazione di modelli diversi e maggiormente rapidi nella realizzazione delle opere pubbliche, come accaduto ad esempio per la ricostruzione del ponte Morandi di Genova. Ricordo che l’Europa ha destinato la parte più cospicua di fondi del Recovery Fund all’Italia proprio perché deve colmare questo gap che ormai si protrae da troppo tempo! Quindi usiamo questi fondi del Pnrr in modo intelligente”.

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