Maltrattamenti in famiglia. Estorsioni e violenze contro la madre per due anni. In carcere 48enne di Miggiano

Un’altra triste storia di maltrattamenti in famiglia è venuta alla luce nel Salento, dopo quella che nei giorni scorsi ha visto l’arresto per un 28enne di Melendugno. Esattamente a Miggiano, in provincia di Lecce, dove un uomo di 48 anni è stato arrestato e condannato a 4 anni con l’accusa, appunto, di maltrattamenti in famiglia, per aver minacciato ed estorto denaro alla madre con violenza per circa due anni. Una storia triste ed inquietante che è andata avanti per tanti mesi. Mesi in cui la convivenza con il figlio violento per la signora, vittima delle angherie, era diventata un vero e proprio inferno. L’uomo era solito estorcere alla madre 10-15 euro al giorno per compare alcool e droga, ma quando la madre si rifiutava, lui reagiva con violenza e rabbia, offendendo e picchiando la signora, a volte anche minacciandola con un coltello.

Maltrattamenti in famiglia, la denuncia e la condanna

Il 48enne di Miggiano è stato quindi condannato a 4 anni di reclusione con le accuse di maltrattamenti in famiglia ed estorsione, al termine del processo che si è tenuto con rito abbreviato. La convivenza tra i due, come detto, si era trasformata in un autentico inferno. I fatti si sono susseguiti per due anni, 2017 e 2018, e avevano sempre lo stesso copione. Il 48enne pretendeva soldi dalla madre che a volte si rifiutava di darglieli. In quei casi il figlio scatenava tutta la sua furia sulla malcapitata. Violenza verbale, ma purtroppo anche fisica con l’uomo che insultava la donna, la minacciava di tagliarle la gola con un coltello in mano e, in un’occasione, l’avrebbe anche sbattuta su un muro facendole del male. Quell’ennesimo episodio di maltrattamenti in famiglia convinse la madre a denunciare il figlio dando così il via alle indagini culminate in una sentenza di condanna nei confronti dell’uomo. Questo, nonostante nel frattempo, la donna aveva ritirato la denuncia, ma il processo è andato comunque avanti fino alla risoluzione di condanna.