Manolo Portanova dopo la condanna si allena regolarmente col Genoa: “Sono innocente”

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Come se nulla fosse successo.

Manolo Portanova, condannato in primo grado (con rito abbreviato) per una violenza sessuale di gruppo avvenuta il 30 maggio 2021 a Siena assieme a suo zio (stessa condanna ), a un amico (che ha scelto invece il rito ordinario: il processo partirà a febbraio) e al fratello, all’epoca dei fatti minorenne, continuerà ad allenarsi regolarmente con il Genoa.

E troverà, dopo l’esonero di Blessin, il nuovo allenatore Gilardino.

Il club rossoblù che non farà alcun comunicato rispetto alla vicenda ha optato per la “presunzione d’innocenza” fino al terzo grado di giudizio e quindi alla chiusura del processo.

È presumibile, dunque, che il calciatore continuerà regolarmente a svolgere la sua attività fino a sentenza definitiva.

I tempi sono di circa un anno, inconsiderazione del fatto che Portanova ha scelto il rito abbreviato.

I fatti, ormai noti, risalgono alla notte tra il 30 e il 31 maggio 2021, quando in un’abitazione di Siena Portanova, suo zio, suo fratello e un amico (che ha scelto invece il rito ordinario) avrebbero abusato in gruppo di una ragazza non consenziente.

L’unica frase pronunciata dal calciatore dopo la sentenza è stata:

“Che devo dire? Sono innocente…”.

Eppure, la condanna inflittagli in primo grado direbbe altro.

Una condanna arrivata in tempi non esageratamente lunghi, frutto, appunto, della decisione di optare per il rito abbreviato.

Una decisione, questa, presa di comune accordo tra Portanova e il suo avvocato, Gabriele Bordoni, proprio per non dilatare le tempistiche e non esporre il calciatore a processi mediatici.

Di certezze, in questa vicenda, non ce ne sono molte.

Ma qualcuna sì: Manolo Portanova, finché non verrà condannato in ultimo grado (il terzo), potrà allenarsi con i suoi compagni, essere convocato per le partite e pure, eventualmente, giocarle.

Domenica, a due giorni di distanza dalla sentenza, il centrocampista ha giocato 58 minuti nella sconfitta interna del Grifone contro il Cittadella che è costata la panchina all’ex tecnico Blessin. 

Martedì, poi, Portanova ha chiesto e ottenuto un permesso dal Genoa per assistere al processo al tribunale di Siena e oggi è rientrato a Pegli per allenarsi agli ordini del nuovo tecnico Alberto Gilardino.

Il club rossoblù, in tutto questo tempo, mai si è espresso sulla vicenda che vede protagonista un suo tesserato.

Una scelta forte e decisa, fatta sia perché fino al terzo grado di giudizio Portanova non può essere considerato colpevole (in Italia vige la presunzione di innocenza, principio giuridico secondo cui un imputato non è considerato colpevole sino a che non sia provato il contrario — trattandosi solo del primo grado di giudizio, la presunzione di innocenza vale fino alla fine della sentenza definitiva, quindi in terzo grado) sia perché gli aspetti legali legati ad una ipotetica rescissione unilaterale o sospensione andrebbero valutati attentamente in base alla definizione di una possibile condanna.

Ora, l’attesa riguarda principalmente Bordoni, avvocato di Portanova, che entro il prossimo mese e mezzo potrà conoscere le motivazioni della sentenza per studiare un più che probabile ricorso in Appello.

Per porre la parola fine su tutti gli aspetti della questione si ipotizzano tempistiche che vanno tra i dodici e i diciotto mesi, che certamente non saranno semplici per nessuno.

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Redazione Nazionale

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