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Marche

Marche, trovato lo zainetto di Mattia. Il padre del piccolo: “Voglio credere che sia vivo”

Pubblicato il 19 Settembre, 2022

E’ stato trovato lo zainetto da scuola di Mattia, il bambino di 8 anni disperso nell’ondata di maltempo che si è abbattuta nel territorio di Senigallia, in provincia di Ancona, giovedì scorso.

Lo zainetto, che è stato riconosciuto dai familiari, è stato rinvenuto ieri, a quanto si è appreso, a circa 8 km di distanza dal punto dove il bimbo era stato travolto dall’acqua, che lo aveva strappato dalle braccia della madre, lungo strada tra Ripalta di Arcevia e Castelleone di Suasa.

La posizione però potrebbe non essere indicativa del punto in cui si potrebbe trovarsi Mattia.

“Voglio credere che Mattia sia vivo, magari si è aggrappato a una pianta”, così Tiziano Luconi, il papà di Mattia.

“In tre giorni ho dormito tre ore, sono distrutto, ma devo trovare Mattia”, racconta in una pausa delle ricerche a cui partecipa. “Mattia è il mio gnometto speciale, noi stiamo sempre insieme. La forza per andare – conclude – me la dà solo la speranza e la voglia di credere con tutto me stesso che Mattia sia vivo”. 

Restano 11 le vittime accertate sinora, tra Pianello di Ostra, Senigallia, Barbara, Trecastelli, Serra de’ Conti, Rosora. Oggi il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio effettuerà sopralluoghi nelle zone colpite, partendo dalla provincia di Pesaro (Cantiano, Serra Sant’Abbondio, Frontone, Pergola), per poi passare in quella di Ancona. Nel pomeriggio Curcio dovrebbe partecipare ad una riunione presso il Centro Coordinamento Soccorsi (Ccs) presso la Protezione civile regionale delle Marche.

Le ricerche del piccolo Mattia,e Brunella Chiù, 56 anni, di Barbara (Ancona), proseguono senza sosta sul fiume Nevola anche con l’ausilio di unità cinofile dei vigili del fuoco e dell’unità navale dei pompieri con sub e unità attrezzate Saf. Si concentrano, anche con l’ausilio di personale da varie regioni italiane, vicino ai ponti, tra Castelleone di Suasa e Barbara/Ostra Vetere: sul posto ci sono in questi giorni anche alcuni famigliari dei dispersi tra cui il padre di Mattia, Tiziano Luconi. Un momento “molto delicato” per la comunità del paesino del Pesarese, ribadisce il sindaco Davide Dellonti che ha chiesto anche l’intervento di un pool di giovani psicologici esperti di situazioni complesse in ambiente scolastico per supportare in particolare gli insegnanti e, in prospettiva, anche i compagni di scuola di Mattia per ora tenuti ‘al riparo’ da notizie e circostanze che possano urtare la sensibilità e destabilizzarli.

“In questa situazione d’incertezza – dice Dellonti – è bene agire con cautela. Ho chiesto all’Ambito sociale di Fano, struttura sovracomunale che gestisce i servizi nella zona, di fornirci la cosiddetta ‘Unità di strada’, un pool di giovani psicologici che svolgono attività di supporto in questi momenti. Serve agli insegnanti e poi servirà all’interno delle classi soprattutto in quella frequentata da Mattia; sono specialisti – spiega – abituati a gestire situazioni complesse all’interno degli ambienti scolastici. Un sostegno soprattutto relativo a quella che potrebbe essere la fase della ‘comunicazione’ ai piccoli”.

Nella zona del Pesarese, anche questa molto colpita dal maltempo, sta compiendo sopralluoghi in queste ore il capo dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio che si trova a Sant’Abbondio, andrà a Pergola, per poi visitare le zone dell’hinterland senigalliese devastate dalle esondazioni.

“Risulta evidente che siano necessari diversi interventi per potere mettere in sicurezza il Fiume Misa in particolar modo all’interno dell’abitato di Senigallia e poco a monte dello stesso”.

E’ quanto si legge nell’ ‘Assetto di progetto per la media e bassa valle del Misa’, un documento della Regione Marche del 2016 dove si sosteneva chiaramente la necessità di effettuare i lavori che, invece, non sono stati fatti. Per ridurre “il più possibile la portata di picco che attraversa il centro di Senigallia”, si aggiungeva, bisogna intervenire mediante “laminazione e aumentare il più possibile la capacità di deflusso” in città.

Le opere necessarie, proseguiva il documento, “consistono in prima battuta nella manutenzione ordinaria e straordinaria dell’alveo e nel dragaggio della parte terminale”, ma si ha “la necessità di riuscire a laminare, lungo tutto il bacino con opportuna gestione presidiata, circa 7.31 milioni di metri cubi per arrivare ad una portata transitante nel centro di Senigallia di 240 m3/sec”.

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