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Marino Bartoletti

Marino Bartoletti lotta ancora: “Bisogna aggiungere vita ai giorni”

Pubblicato il 17 Marzo, 2023

“In questa foto ci sono alcuni, ma solo alcuni, dei tanti angeli che mi hanno rimandato in pista”.

Così Marino Bartoletti. E’ stato ricoverato all’ospedale Sant’Orsola di Bologna.

Il giornalista, 73 anni, scrittore, autore televisivo e conduttore, ha condiviso un post per ringraziare tutto il personale medico che in questo momento si sta prendendo cura di lui: “Quando il Team Principal della vita – quello vero, quello con cui è meglio non discutere via radio – espone il cartello “pit stop” devi soltanto obbedire e anche alla svelta: perché sai perfettamente che ha ragione Lui. La sola fortuna che puoi avere è quella di trovare ai box dei “meccanici” straordinari che ti rimettano in corsa e ti consentano di affrontare con la grinta di sempre i (tantissimi) giri che ancora desideri percorrere. Un abbraccio (per tutti) a Gilberto Poggioli e a Paolo Bernante: il “muretto” e il rispettivo dream team hanno fatto un capolavoro. Non bisogna mai aggiungere giorni alla vita, ma vita ai giorni!”.

A completare la didascalia l’hashtag “Ho ancora tante cose da raccontare per chi vuole ascoltare”.

Bartoletti non ha specificato il motivo del ricovero e tantissimi sono i messaggi di auguri e di pronta guarigione da parte di migliaia di fan. 

A gennaio dello scorso anno Marino Bartoletti raccontò del suo percorso di cura di un tumore scoperto qualche mese prima: “Forse il peggio è passato”, disse in un’intervista con cui aggiornava sulle sue condizioni di salute.

“Ho avuto un tumore e forse ce l’ho ancora, perché le analisi definitive saranno fatte alla fine di giugno” raccontò la prima volta il giornalista ospite di Oggi è un altro giorno: “Puoi immaginare con che pudore io possa manifestare questo tipo di cose. È giusto che si sappia perché siamo tra personaggi pubblici”.

Anche in quell’occasione Bartoletti aveva rivolto un ringraziamento ai “quattro angeli che si chiamano Eugenio, Carlo, Giovanni e Marinella che hanno dei titoli professionali oltre a dei nomi e dei cognomi, mi hanno dato una grande mano”.

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