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Mariupol

Mariupol: i video della tragedia e il commovente biglietto trovato fra le macerie

Pubblicato il 22 Marzo, 2022

Ecco quel che resta di Mariupol, E di Iripin. Sono le due città simbolo della tragedia Ucraina, della guerra scatenata da Putin, dei bombardamenti che hanno devastato le due città, annientato vite, affetti, quotidianità dei civili inermi. Le immagini mostrano la brutalità, l’orrore spietato del conflitto voluto dalla Russia.

Sono innumerevoli i video che media e social stanno diffondendo, perché sono troppe, purtroppo, le cose da documentare. I droni registrano le esplosioni nelle fabbriche. Tutto è colpito. Qualsiasi cosa ormai è un bersaglio. Abitazioni e fabbriche assimilate, come se tutto fosse bersaglio militare, strategico, un covo o qualcosa di occulto da distruggere.

Oggi, durante l’intervento in collegamento con la Camera dei deputati, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha descritto la tragedia di Mariupol con un efficace paragone: “A Mariupol non cʼè più niente, solo rovine. Era una città grande come Genova. Immaginate una Genova completamente bruciata. Immaginate la vostra Genova da cui scappano persone a piedi”.

Fra le rovine è stato rinvenuto un biglietto accartocciato che contribuisce con potenza al racconto di quel che sta accadendo.

Chi l’ha scritto potrebbe essere un ragazzo o un uomo, un soldato o un semplice cittadino di Mariupol, rimasto a difendere quella che gli ucraini amano definire “la città di Maria”. La prima parte del messaggio, fotografato e finito sui social, è rivolta a chi avrà modo di leggere il suo contenuto. “Fate sapere”, scrive, fornendo anche tutti i dati del destinatario, dall’indirizzo al numero di telefono. Si tratta del fratello Dimitry, a cui l’autore del biglietto si rivolge con il diminutivo “Dima”: “La mamma è caduta il 9 marzo, veloce quasi senza accorgersene. La casa è stata distrutta e bruciata. Dima, scusami se non ho salvato la mamma, l’ho seppellita nel cortile vicino all’asilo”.

In fondo al messaggio l’autore traccia anche una mappa del luogo di sepoltura. In questo modo “Dima” sarà in grado di trovare il luogo in cui riposa la sua mamma, anche se il fratello non fosse più in grado di portarcelo personalmente. Nel disegno c’è in albero, un muro e qualche altro dettaglio, oltre ad una nota: “profondità due metri”. Un’accortezza, forse l’ultima, di un figlio verso sua madre.

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