Marsiaj: “Accordo Fca -Psa piattaforma fondamentale”

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Il presidente dell’Unione Industriale di Torino a colloquio con i vertici della casa automobilistica chiede garanzie per il futuro

 “Siamo consapevoli che lo scenario sta cambiando, ma abbiamo chiesto a Fca di confermare l’attenzione e l’impegno assunto verso il nostro territorio”. Lo afferma il presidente dell’Unione Industriale di Torino, Giorgio Marsiaj, dopo aver contattato telefonicamente i vertici di Fca per verificare i piani di sviluppo e produzione del Gruppo in Italia, in particolare a Torino, e l’impatto che l’adozione della piattaforma francese Psa-Cmp per i veicoli del segmento B, prodotti nello stabilimento di Thychy in Polonia, avrà per le imprese del territorio.
 

L’alleanza sulle piattaforme – spiega Marsiaj all’Ansa – viene comunemente adottata dalle case automobilistiche anche tra loro concorrenti. Dai colloqui intercorsi, che proseguiranno nelle prossime settimane, ho avuto ampie rassicurazioni sull’attenzione verso il nostro territorio da parte del gruppo Fca, che ha confermato gli impegni assunti, tra i quali la valorizzazione della filiera nazionale e il coinvolgimento anche nei nuovi progetti delle competenze italiane. Vorremmo che i fornitori italiani potessero cogliere le nuove opportunità che si apriranno”.
  

Tra le nuove opportunità che si presenteranno con la fusione tra Fca e Psa, Marsiaj cita ad esempio “l’aumento dei volumi produttivi, in particolare quelli associati ai modelli brandizzati Fca. Inoltre, in linea con lo sviluppo in Italia del segmento C-UV dell’Alfa Romeo a Pomigliano e della Jeep Compass a Melfi e a della 500 Bev a Mirafiori, auspico l’arrivo in Italia, e in particolare a Torino, di nuove produzioni che potrebbero dare nuovo slancio e opportunità alle imprese locali”.
 

“Lo scenario sta cambiando – conclude il presidente dell’Unione Industriale di Torino – e si sta avviando una nuova era di innovazione che aprirà diverse opportunità di sviluppo, che potranno essere colte solo se si riuscirà a gestire questo momento estremamente difficile e di contrazione mondiale del mercato. Per questo, serve una strategia nazionale di lungo periodo da parte del Governo, con una attenta politica industriale a sostegno dell’automotive, perché su questo si misurerà la capacità attrattiva del nostro territorio”.

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Luca Rolandi

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