Pubblicato il 29 Aprile 2025
Retribuzioni in calo: i dati preoccupanti dell’Istat
Nel corso della visita all’azienda Bsp Pharmaceuticals Spa di Latina, in occasione della Festa del Lavoro, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sollevato un forte allarme: le famiglie italiane non riescono più a far fronte all’aumento del costo della vita.
Secondo i dati appena pubblicati da Istat, le retribuzioni reali (cioè quelle corrette per tenere conto dell’inflazione) sono ancora inferiori dell’8% rispetto al 2021.
Mattarella: “I salari insufficienti sono una questione centrale per l’Italia”
Durante il suo intervento, Mattarella ha sottolineato come le retribuzioni siano fondamentali per contrastare le disuguaglianze e permettere una giusta distribuzione dei benefici derivanti dal progresso e dall’innovazione.
“Tante famiglie non reggono l’aumento del costo della vita. I salari insufficienti sono una grande questione per l’Italia”, ha dichiarato il Capo dello Stato.
Istat: l’aumento nominale non basta a compensare l’inflazione
I dati Istat mostrano che a marzo 2025 si è registrato un aumento nominale del 4% degli stipendi, ma questo non compensa la perdita del potere d’acquisto degli ultimi anni.
I settori più colpiti sono quelli dei servizi privati e della pubblica amministrazione, mentre l’impatto risulta minore in agricoltura e industria.
Cgil: “Il vero sfruttamento nei settori turistico e commerciale”
Secondo Roberto Alosi, segretario della Cgil di Siracusa, la vera emergenza è nei settori di turismo, ristorazione e commercio.
“È lì che si consuma il vero scandalo del lavoro povero”, commenta Alosi, criticando come insufficiente la decisione del Comune di introdurre il salario minimo solo nei contratti pubblici, fissandolo a 9 euro l’ora.
M5S: “Meloni ascolti almeno Mattarella”
Il Movimento 5 Stelle torna a chiedere con forza l’introduzione del salario minimo, ricordando che da dicembre è depositata alla Camera una proposta di legge di iniziativa popolare con 120mila firme raccolte.
“L’urgenza è nei fatti. Se non vuole ascoltare noi, almeno ascolti Mattarella”, incalza Valentina Barzotti, capogruppo M5S in Commissione Lavoro.
Unione Nazionale Consumatori: “Serve la scala mobile”
Anche Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, avverte:
“Il gap tra salari e inflazione è vergognoso. Serve un meccanismo di adeguamento automatico, almeno per i redditi sotto i 35mila euro”, propone, citando il ritorno della scala mobile per evitare ulteriori perdite di potere d’acquisto.
La Lega: in arrivo una proposta per i salari equi
Anche la Lega si muove, annunciando la prossima presentazione in Parlamento di un disegno di legge sui salari equi.
Secondo Claudio Durigon e Tiziana Nisini, il partito punta a garantire retribuzioni trasparenti e adeguate, evitando approcci ideologici e stimolando il rinnovo dei contratti nazionali.
“Dobbiamo dare certezze economiche a lavoratori e famiglie. Questo è il nostro impegno prioritario”, concludono i rappresentanti del Carroccio. Foto dal sito del Quirinale