Pubblicato il 22 Novembre, 2021
“Siamo in un’epoca di grandi cambiamenti: la società è permeata dai risultati della scienza. Ci sono sfide nuove e ignote ma anche prevedibili. E ci deve sempre accompagnare il valore della responsabilità delle istituzioni e di tutti i cittadini”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università La Sapienza.
“Siamo in un’epoca di grandi cambiamenti: la società è permeata dai risultati della scienza. Ci sono sfide nuove e ignote ma anche prevedibili. E ci deve sempre accompagnare il valore della responsabilità delle istituzioni e di tutti i cittadini”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università La Sapienza. “Responsabilità di tenere insieme fiducia e sapere”. Da qui un esplicito riferimento alla pandemia e ai vaccini per contrastarla. Le vaccinazioni sono “lo strumento che ci ha difeso, ci ha salvato letteralmente, e ci sta consentendo in questa violenta quarta ondata del contagio del Covid, che sta mettendo in grande difficoltà anche grandi Paesi tradizionalmente ben organizzati, di contenerne l’offensiva, i danni e i pericoli”.
E aggiunge: “Non sono solo lo strumento che ci ha salvato ma una sorta di referendum sulla scienza. Sino a ieri sera s’è vaccinato 86% cittadini sopra i 12anni, se aggiungiamo chi non può farlo e guariti siamo al 90%. Questo referendum è stato vinto 9 a 1 a favore della scienza. Dobbiamo essere riconoscenti ai nostri cittadini che ha messo l’Italia all’avanguardia nella considerazione all’esterno” ha ricordato Mattarella.
Una riflessione del presidente sul valore della scienza e sulla sua applicazione. “La spiegazione e la dichiarazione dei propri limiti sono valori fondamentali non solo per gli scienziati ma anche per le istituzioni” ammonisce il capo dello Stato “Il periodo di sottovalutazione del valore della scienza è chiuso tra parentesi, nel nostro Paese”.
Poi un riferimento alla sua esperienza: “Una nota personale, torno alla Sapienza, dove ho studiato, a poche settimane dalla fine del mio ruolo e delle mie funzioni”. E l’apprezzamento per l’incarico alla rettrice Antonella Polimeni: “Voglio sottolineare l’orgoglio del nostro Paese per avere la prima donna rettrice dell’ateneo più grande d’Europa”. Il capo dello stato ha indicato poi nella temporaneità del ruolo e nell’autoironia i principali “antidoti” al rischio di finire “condizionati o catturati” dal potere che si ricopre.

E ricordando una risposta data tempo fa a uno studente in visita al Quirinale sul rapporto con il potere e su come non “farsene catturare”, Mattarella ha spiegato: “Vi sono per fortuna nelle istituzioni, diversi strumenti”. E come strumenti per questo esercizio di distacco, il Presidente ha citato “l’articolazione delle funzioni fra organismi diversi, la temporaneità degli incarichi, e infine un ingrediente che è un antidoto efficace: una buona dose di autoironia, una capacità adeguata di ironia su sé stessi consente di mantenere quel distacco che rende sempre autentico e non alterato il rapporto con la responsabilità”.
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