Pubblicato il 17 Gennaio, 2023
L’arresto di Matteo Messina Denaro ha avuto un enorme risalto mediatico, tant’è che se ne parla praticamente in tutto il mondo. Dopo 30 anni di latitanza il super boss della mafia, che fu tra i carnefici di Falcone e Borsellino, è caduto nella rete della giustizia ma adesso è arrivato il momento di rispondere a diversi interrogativi.
Come ha fatto il boss ricercatissimo a sfuggire alla giustizia per ben 30 anni? Chi l’ha aiutato? Dove si è nascosto? Ebbene iniziano ad emergere alcuni particolari decisamente anomali che vanno sicuramente approfonditi, come il selfie che Messina Denaro si è scattato con un operatore sanitario de La Maddalena.
Il selfie sospetto di Matteo Messina Denaro con un operatore sanitario
Il quotidiano “La Verità” ha pubblicato una foto in cui il boss si mostra sorridente con un operatore sanitario de La Maddalena, la struttura palermitana dove il boss era in cura perché malato di tumore.
Gli investigatori stanno indagando su questa foto, poiché è quanto meno anomalo che un boss della mafia latitante e super ricercato acconsenta a fare un selfie con uno sconosciuto, che potrebbe essere magari un poliziotto in borghese o una persona che potrebbe comunque riconoscerlo.
Non si tratta di un cantante o di un calciatore che si scatta un selfie con un fan o di un tifoso, ma dell’ultimo padrino dei Corleonesi che sicuramente avrà adottato tutte le precauzioni del caso per sfuggire alla cattura per ben 30 anni. Singolare quindi che acconsenta così a cuor leggero a farsi una foto con una persona che, teoricamente, non conosce.
Il mistero della carta d’identità
Un altro mistero che va chiarito è la carta d’identità falsa in possesso di Matteo Messina Denaro, intestata ad Andrea Bonafede con tanto di timbro autentico del comune di Campobello di Mazzara.
Non ci sono misteri invece sul montone griffato del valore di 10.000 euro e dell’orologio al polso da 36.000 euro che il boss indossava il giorno dell’arresto. Messina Denaro ha sempre avuto una passione sfrenata per il lusso e, anzi, proprio questo vizietto ha contribuito al suo arresto.
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