A quasi due settimane dalla sua cattura per il boss Matteo Messina Denaro spuntano nuove notizie riguardanti le identità che in questi anni ha utilizzato per proseguire quanto più a lungo possibile la sua latitanza.
Gli inquirenti nel covo di vicolo San Vito a Campobello di Mazara sospettano che il boss abbia utilizzato le generalità di diversi fiancheggiatori, in quanto hanno ritrovato diversi documenti di identità contraffatti riportanti i nomi e dati di persone realmente esistenti.
Quel che resta da capire è se il capomafia li avesse contraffatti o se qualcuno glieli avesse forniti già compilati e lui avesse messo soltanto la sua foto. Riguardo alle foto ne sono state trovate alcune in formato di foto tessera.
L’identità del geometra Bonafede venne utilizzata a partire dal 2020, quando venne operato di cancro all’ospedale di Mazara del Vallo, ma prima avrebbe fatto uso dei documenti di altre persone. Adesso il compito degli inquirenti sarà anche quello di capire se egli avesse utilizzato questo documenti per concludere affari.
Intanto l’arresto del boss è stato citato anche nella relazione di inaugurazione dell’anno giudiziario dal presidente della Corte d’Appello di Palermo, Matteo Frasca.
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