Pubblicato il 23 Marzo, 2024
Nel 1960 cominciò la sua carriera leggendaria. Da quando coi tasti del pianoforte Maurizio Pollini impose al mondo il suo genio, quello che gli fece vincere il prestigiosissimo concorso pianistico Chopin.
Si è spento stamattina il pianista e direttore d’orchestra italiano nato a Milano nel 1942, la città dove si è poi diplomato al Conservatorio musicale.
Da tempo combatteva contro un malattia che, purtroppo, è riuscita ad avere la meglio dopo averlo costretto a cancellare gli ultimi concerti che aveva già in programma.
Alla musica di Schoemberg era dedicato l’ultimo concerto in cui si è esibito alla Scala, il 13 febbraio dello scorso anno mentre il suo debutto fu il 10 ottobre 1958 con l’orchestra della Scala diretta da Thomas Schippers.
“Uno dei grandi musicisti del nostro tempo e un riferimento fondamentale nella vita artistica del Teatro per oltre cinquant’anni – si legge in una nota la Scala – Il Sovrintendente Dominique Meyer, il Direttore Musicale Riccardo Chailly, i professori dell’Orchestra e i lavoratori scaligeri sono accanto alla moglie Marilisa, al figlio Daniele e a tutta la famiglia”.
Fra i commessi messaggi di cordoglio spicca quello di Giovanni Allevi, che crede “Nell’immortalità metafisica dell’anima del Maestro”.
La camera ardente, così come già avvenuto per Carla Fracci, si terrà alla Scala, teatro a cui Pollini era legatissimo.
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