Pubblicato il 25 Settembre 2025
Critiche alla Russia e all’inefficacia dell’Onu
Nel suo intervento di 16 minuti all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, la premier Giorgia Meloni ha lanciato un duro atto d’accusa contro la Russia, colpevole di aver inflitto “una ferita profonda al diritto internazionale”. Ha ricordato come Mosca, membro permanente del Consiglio di Sicurezza, abbia violato l’articolo 2 dello Statuto Onu, cercando di annettere territori sovrani e rifiutando ogni serio tentativo di pace. Meloni ha sottolineato che la guerra in Ucraina ha avuto effetti destabilizzanti globali, alimentando altri conflitti e mostrando una Nazioni Unite sempre più divise.
Monito a Israele dopo gli attacchi di Hamas
Dopo aver condannato gli attentati di Hamas del 7 ottobre, la presidente del Consiglio ha rivolto una critica severa a Israele, accusandolo di aver “superato il limite del principio di proporzionalità” nella risposta militare, con gravi violazioni umanitarie e stragi di civili. Meloni ha annunciato che l’Italia sosterrà alcune sanzioni europee verso Israele, invitando il governo di Tel Aviv a “uscire dalla trappola della guerra” per il bene della democrazia israeliana e degli innocenti coinvolti.
Sostegno alla soluzione dei due Stati
La premier ha ribadito che Israele non può impedire la nascita di uno Stato palestinese né costruire nuovi insediamenti in Cisgiordania per ostacolarlo. Ha ricordato l’adesione dell’Italia alla Dichiarazione di New York per la soluzione a due Stati, ma ha indicato due condizioni imprescindibili: il rilascio di tutti gli ostaggi e l’esclusione di Hamas da qualsiasi ruolo di governo.
Migrazione, traffici illeciti e “piani verdi”
Nel suo discorso, Meloni ha denunciato l’inadeguatezza dell’architettura Onu, invitando a combattere le persecuzioni religiose, soprattutto contro i cristiani, e il traffico di esseri umani. Ha chiesto di rivedere le convenzioni internazionali su migrazione e asilo, definite “anacronistiche” e spesso strumentalizzate da magistrature politicizzate.
Non sono mancate critiche ai “piani verdi” occidentali, accusati di provocare deindustrializzazione prima ancora di realizzare la decarbonizzazione. La premier ha parlato di un vero rischio di “deserto industriale”, con posti di lavoro persi e competenze sacrificate, sottolineando che «nel deserto non c’è nulla di verde».
Appello al coraggio e alla diplomazia
Rievocando le origini dell’Onu nel 1945, Meloni ha domandato se il mondo sia davvero riuscito a garantire la pace: «La risposta è impietosa: l’uso della forza prevale in troppe occasioni». Ha citato le parole di Papa Francesco, che descrive l’attuale scenario come una “terza guerra mondiale a pezzi”, e ha concluso ricordando San Francesco, invitando la comunità internazionale a mostrare “un coraggio esemplare per affrontare le sfide globali”.
Fonte: Ansa

