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Meloni

Meloni, dal Covid al lavoro: quel che ha detto nella conferenza stampa di fine anno (VIDEO)

Pubblicato il 29 Dicembre 2022

Dal Covid al lavoro, dai temi economici a quelli internazionali: la premier Giorgia Meloni ha tenuto la conferenza stampa di fine anno rispondendo alle varie domande dei giornalisti presenti.

IL COVID – “Per quanto accaduto in Cina ci siamo mossi immediatamente: abbiamo disposto il tampone per tutti quelli che vengono dalla Cina, ma è efficace se viene presa da tutta l’Ue. Per cui abbiamo scritto a Bruxelles. Ci aspettiamo che l’Ue voglia operare in questo senso. Abbiamo bisogno di capire se quello che sta arrivando è coperto dai vaccini o no. Dei primi casi sequenziati di Covid su persone provenienti dalla Cina 15 sono di variante Omicron, già presente in Italia, e questo dovrebbe essere abbastanza tranquillizzante. Il caso cinese lo dimostra: lavoro su responsabilità e non coercizione: situazione abbastanza sotto controllo”.

“Penso a un osservatorio sul Covid. C’è la campagna del governo che invita alla vaccinazione soprattutto gli anziani e i fragili che sono i soggetti più a rischio e su cui mi sento di fare un invito più deciso a vaccinarsi. Per gli altri, l’invito è di rivolgersi al medico che ne sa qualcosa più di me”.

LA RIFORMA FISCALE – “Confermo che sulla riforma fiscale vogliamo andare avanti secondo direttrici visibili già in manovra finanziaria con le poste in bilancio” ha detto Meloni precisando che tra “le direttrici su cui la riforma si deve muovere ci sia il taglio del costo del lavoro e su questo si deve fare molto di più”. “Abbiamo dato un segnale con il taglio del cuneo fiscale, ma su questo vorrei andare avanti. Il nostro obiettivo di legislatura sono 5 punti di taglio e vedremo se riusciremo a fare questo, qualcosa di più o di meno”. Il secondo obiettivo , ha continuato, è la “tassazione che tenga conto della composizione del nucleo famigliare. Consideriamo il tema del sostegno alla genitorialità una priorità ed anche la tassazione deve tenerne conto”. Per Meloni la questione ha anche rilievo “sulla tenuta del welfare”. Il terzo obiettivo, infine, è quello di promuovere una ” tassazione che incentivi di più chi si mette in gioco e crea ricchezza: il tema – ha concluso – è più assumi e meno paghi”.

IL PNRR – “Sono contenta che il governo italiano sia riuscito a raggiungere tutti i 55 obiettivi previsti per inviare ora la lettera” all’Ue “e richiedere la tranche di 19 miliardi di euro. Quando siamo arrivati, dei 55 obiettivi erano stati conseguiti 25. Abbiamo lavorato per terminare gli altri 30. Questa staffetta ha funzionato, sono contenta che si sia riusciti. Come? Con la scelta politica di concentrare le competenze del Pnrr sotto la guida di un unico ministero, e di mettere sotto la stessa competenza i Fondi di coesione europei, per evitare sovrapposizioni”.

IL PRESIDENZIALISMO – “Confermo che il presidenzialismo è una mia priorità, punto a farlo entro questa legislatura. Può solo fare bene all’Italia, consente stabilità e governi frutto di indicazioni popolari chiare. Sono sempre partita dal sistema francese non perchè sia il mio preferito ma quello più condiviso, penso a una riforma condivisa. Sullo strumento, bene Bicamerale se utile, altrimenti è dilatorio. Entro gennaio colloqui tra Casellati e opposizione: quindi decideremo. Non escludo iniziativa del governo, ma se è più coinvolgente nessun problema a partire dal parlamento. Vorrei fosse mia eredità”.

IL FONDO SALVA STATI – “Credo che sul Mes la ratifica sia secondaria: il tema è che, atteso che l’Italia non accederà mai al Mes finchè io conto qualcosa, temo che nemmeno gli altri accederanno. Dopo la Grecia non è stato attivato da nessuno. Che la riforma vada in porto o meno credo che quel fondo non verrà utilizzato. Ha condizioni troppo stringenti, è un creditore privilegiato, produce problemi significativi di spendibilità dei tuoi titoli di stato, ti si alzano i tassi di interesse. Noi siamo nella posizione di tenere bloccati di decine di miliardi quando servono soldi? No. Ma vorrei capire se esistono i margini che piuttosto che ratificare una riforma, lavorare a qualcosa di diverso, con condizionalità diverse e magari con obiettivi più centrati. A questo dedicherò il mio lavoro nelle prossime ore”.

LA MANOVRA – “La manovra è stata approvata un giorno in anticipo rispetto a quelle degli ultimi due anni. Mi fido dei miei alleati al governo. A di là dei dibattiti naturali all’interno di una maggioranza, e delle sfumature diverse nei programmi dei singoli partiti, c’è visione comune. I condoni non ci sono: abbiamo fatto una norma che chiede a tutti di pagare il dovuto, con una maggiorazione, consentendo una rateazione. Le uniche cartelle stralciate – aggiunge – sono quelle vecchie più di 7 anni e inferiori a 1000 euro banalmente perché conviene allo stato di più la loro distruzione. Vogliamo si immaginare un nuovo tipo di dialogo con i contribuenti ma senza favorire assolutamente l’evasione fiscale”.

LA SERIE A – “Il governo precedente aveva sospeso i pagamenti dovuti allo Stato dalle società sportive, non solo da quelle di calcio. Noi ereditiamo questa situazione e decidiamo di applicare a questa fattispecie le stesse regole applicate agli altri contribuenti: mi dai il dovuto con la rateizzazione e una maggiorazione del 3%. Non è una norma che regala qualcosa, ma tutti pagano quello che devono pagare. Noi diciamo ci date i soldi ma consentiamo una rateizzazione”.

LA GUERRA – “Confermo che storicamente i rapporti culturali con la Russia sono antichi e solidi, infatti ho difeso la scelta della Scala di dedicare la sua ‘prima’ a un’ opera russa. Le scelte del governo russo non devono ricadere sul suo popolo e sui suoi cittadini, voglio distinguere le due cose ma quelle scelte ci sono, sono di violazione del diritto internazionale che se fossero accettare farebbero crollare la costruzione della legalità internazionale. Temo che il principio di chi con l’uso della forza possa invadere il vicino sia poco conveniente per tutti. Per noi è inaccettabile: a noi può mancare il turismo russo, i turisti in Russia, ma ci sono cose che non si possono piegare ai nostri desideri. Spero che la Russia fermi questa inaccettabile guerra di aggressione: sino a quando non accadrà noi non ci fermeremo”, afferma rispondendo a una domanda della corrispondente della Tass a Roma sulla possibile ripresa del dialogo tra Roma e Mosca alla luce dei rapporti storici tra i due paesi.

IL QATARGATE – Sullo scandalo del Qatargate, “Una cosa mi ha molto innervosito: molti colleghi internazionali definiscono questi fatti con la locuzione ‘italian job’, come se fosse una macchia sulla nostra nazione. La vicenda non riguarda solo italiani, anche belgi, greci e esponenti di altre nazioni. Semmai è un tema di partito, un socialist job”.

IL 25 APRILE – “Msi ha avuto ruolo importante in Italia: ha fatto il suo percorso ed è stato chiaro sull’antisemitismo”. Meloni inoltre ha annunciato che parteciperà alle celebrazioni per il 25 aprile.

I VOUCHER – “Dobbiamo fare attenzione a un mercato del lavoro profondamente cambiato, non c’è più solo il tempo indeterminato. E’ un tempo nel quale ci sono lavoratori che hanno necessità diverse, penso ai voucher, una vicenda che riguarda alcune tipologie di lavoratori. Io credo che sia meglio normarle, diversificando le tipologie contrattuali e facendo i controlli, che rischiare che quel lavoro sia fatto in nero”.

GIUSTIZIA – “Nei prossimi mesi lavoreremo per mettere a punto la riforma della giustizia, con il tema anche della separazione delle carriere. La materia della giustizia ha bisogno di un tagliando”.

INTERCETTAZIONI – “Le intercettazioni sono uno strumento straordinario a disposizione della magistratura, ma ne va limitato l’abuso”. Ha detto Meloni parlando di “quel cortocircuito nel rapporto fra intercettazioni e media, con intercettazioni senza rilevanza penale che sono finite sui quotidiani, solo per interesse politico, piuttosto che… Non credo sia giusto in uno stato di diritto. Abusi ci sono stati e vanno corretti”.

L’ENERGIA – “Continueremo a lavorare sulla base di quello che accade, ma siamo in una situazione di grande emergenza: i provvedimenti energetici costano mediamente 5 miliardi di euro al mese. Il tetto del gas può cambiare il quadro, e se dovesse confermarsi cambiato una parte di risorse potrebbe liberarsi per altri provvedimenti. Stiamo lavorando per risolvere il problema della strettoia dei nostri gasdotti nel centro Italia, che attualmente è troppo piccolina. Quando si risolverà, l’Italia avrà la possibilità di valorizzare anche diverse città del Sud Italia, anche sul tema dell’approvvigionamento del gas e i gasdotti. Sarebbero più che contente di avere sviluppo affrontando una questione che è strategica per l’Italia e l’Europa”.

L’IRAN – “Sono stata colpita dalla storia di questa campionessa di scacchi che decide di partecipare al mondiale di scacchi togliendosi il velo al cospetto del mondo. Mi ha fatto riflettere. Siamo abituati a gesti simbolici ma, di solito, i nostri non hanno conseguenze potenzialmente così gravi come quelle che potrebbe avere questo”, ha detto, infine, riferendosi al caso della campionessa di scacchi dell’Iran Sara Khadim al-Sharia, che ha preso parte al Campionato mondiale 2022 in Kazakistan senza indossare il velo.