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Messina Denaro

Messina Denaro, arrestata coppia di favoreggiatori: i messaggi col boss, lei legatissima al padrino

I carabinieri del Ros hanno arrestato oggi (16 marzo) per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati dal metodo mafioso Emanuele Bonafede, nipote del boss di Campobello di Mazara Leonardo Bonafede, e la moglie Lorena Ninfa Lanceri.

Pubblicato il 16 Marzo, 2023

I carabinieri del Ros hanno arrestato oggi (16 marzo) per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati dal metodo mafioso Emanuele Bonafede, nipote del boss di Campobello di Mazara Leonardo Bonafede, e la moglie Lorena Ninfa Lanceri.

L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, dall’aggiunto Paolo Guido e dai pm Piero Padova e Gianluca De Leo. 

Dall’inchiesta dei carabinieri del Ros emerge che Lorena Lanceri sarebbe stata molto legata a Messina Denaro; gli inquirenti, infatti, hanno trovato numerosi riscontri del rapporto tra il boss e la Lanceri: Messina Denaro, per nasconderne la vera identità, la chiamava Diletta.

Messina Denaro e la foto nel salotto

Una foto di Matteo Messina Denaro che fuma un sigaro e tiene in mano un bicchiere da Cognac scattata a casa di Emanuele Bonafede e della moglie Lorena Lanceri, arrestati oggi, è uno dei riscontri che incastrano i due coniugi accusati di favoreggiamento. La foto risale a qualche anno fa e mostra solo il corpo dell’allora latitante al quale è stato appositamente tagliato il volto ed è stata sicuramente scattata nel salotto della abitazione della coppia.

Le indagini dei carabinieri

Tutto parte dalla testimonianza di una delle pazienti con cui Messina Denaro, ammalato di tumore, faceva la chemioterapia alla clinica La Maddalena di Palermo e che era diventata amica del boss. la donna, è stata sentita il 18 gennaio dai carabinieri, la testimone ha raccontato che Messina Denaro, da lei conosciuto come Andrea Bonafede, le aveva confidato di avere una storia con una ragazza di nome Diletta. Il finto Bonafede aveva anche messo in contatto le due donne tramite chat audio e la paziente le ha conservate e consegnate al Ros. “Ah c’è Diletta che ha il covid gliel’ho passato io si sta curando stiamo qua a casa assieme e Diletta ti saluta anzi ora te la passo per messaggio”, si sente in una delle chat che Messina Denaro manda all’amica e che i carabinieri ascoltano.

Nella chat segue l’audio di Diletta inviato sempre alla paziente: “Io qua con la creatura (fa riferimento al boss) quello che mi sta facendo passare non solo mi ha trasmesso il covid però alla fine per lo meno mi fa ridere perché è simpatico”. Durante la registrazione dei vocali (inviati tutti dal telefono di Messina Denaro), però il cellulare di Diletta riceve una chiamata. Nella registrazione delle conversazioni, poi ascoltata dagli investigatori, si sente lo squillo e la donna che risponde. Proprio l’analisi delle celle telefoniche ha rivelato ai militari la vera identità di Diletta.

Nell’istante in cui le chat vocali vengono registrate e il cellulare della donna che è col boss riceve la chiamata i telefonini di Messina Denaro e della Lanceri agganciano le stesse celle. I due, evidentemente, sono insieme, e quindi, Diletta è la Lanceri sono la stessa persona.

In alcuni messaggi che Messina Denaro manda alla sorella Rosalia si comprende chiaramente quanto Diletta sia importante per lui. Il boss scrive, riferendosi alle ore successive ad un intervento chirurgico: “Ero tutto bagnato dal sudore, Diletta che lavò i miei indumenti li torceva ed uscivano gocce di acqua, era senza parole”. “Nessun dubbio può quindi residuare sulla centralità del ruolo della donna – scrive il gip – per assicurare al latitante il più ampio conforto emotivo e relazionale – oltre a quello logistico e assistenziale”.

Il legame tra Matteo Messina Denaro e ‘Diletta’

“Il bello nella mia vita è stato quello di incontrarti, come se il destino decidesse di farsi perdonare facendomi un regalo in grande stile. Quel regalo sei tu”. Queste le parole scritte nel 2019 in un biglietto diretto a Matteo Messina Denaro da una donna che si firmava Diletta. Il biglietto, trovato a casa della sorella del boss Rosalia, si concludeva con “Sei un grande anche se non fossi MMD. Tua Diletta“. Secondo gli investigatori il vero mittente della lettera sarebbe Lorena Lanceri, la donna nelle sue comunicazioni col boss avrebbe usato il nome ‘Diletta’ per celare la sua vera identità. “Penso che qualsiasi donna nell’ averti accanto si senta speciale ma soprattutto tu riesci a far diventare il nulla gli altri uomini. – proseguiva – Con te mi sento protetta, mi fai stare bene, mi fai sorridere con le tue battute e adoro la tua ironia e la tua immensa conoscenza e intelligenza. Certo hai anche tanti difetti, la tua ostinata precisione…. ma chi ti ama, ama anche il tuo essere così. Lo sai, ti voglio bene e come dico sempre un bene che viene da dentro. Spero che la vita ti regali un po’ di serenità e io farò di tutto per aiutarti”. Fonte Ansa

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