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VIDEO – Messina, sequestrata discarica abusiva nel letto del fiume Mela: enormi ammassi di asfalto

Nei giorni scorsi, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Messina, nell’ambito di un servizio volto alla tutela dell’ambiente, hanno sequestrato, a ridosso dell’alveo del torrente Mela

Pubblicato il 13 Aprile, 2024

Nei giorni scorsi, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Messina, nell’ambito di un servizio volto alla tutela dell’ambiente, hanno sequestrato, a ridosso dell’alveo del torrente Mela, una vasta superficie adibita a discarica abusiva, dell’estensione di 3.000 metri cubi circa.

Nel corso dell’intervento, condotto in collaborazione con i funzionari dell’A.R.P.A., sono stati rinvenuti, all’interno di un terreno in uso ad una società, enormi ammassi di materiale da risulta proveniente dalle demolizioni e lavorazioni del manto stradale, in particolare granulato di conglomerato bituminoso, cosiddetto “fresato di asfalto”.

Le indagini delle Fiamme Gialle peloritane sono state avviate a seguito del sorvolo condotto da parte di un velivolo del Corpo – modello PH139D – in dotazione alla Sezione Aerea di Manovra di Catania del Corpo che, nel corso di una missione addestrativa nell’area del torrente Mela, ha evinto, attraverso l’utilizzo della “sensoristica di missione”, presente a bordo dell’aeromobile, nel territorio di Santa Lucia del Mela, la presenza di mezzi pesanti adibiti a movimentazione terra, ritenendo sussistente la violazione della normativa ambientale.

I successivi riscontri, condotti dai Finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Milazzo, hanno avvalorato l’iniziale ipotesi investigativa come il sito fosse effettivamente destinato allo stoccaggio ed al deposito illecito di rifiuti, in violazione della normativa di cui al D.Lgs. n. 152/2006 (c.d. Decreto Ronchi).

I Finanzieri mamertini hanno proceduto, quindi, a deferire all’Autorità Giudiziaria di Barcellona Pozzo di Gotto il titolare della società proprietaria del terreno, per le condotte costituenti gravi violazioni delle norme in materia di tutela ambientale, ed a sequestrare l’area oggetto di sversamento illecito, per evitare l’ulteriore compromissione dell’ambiente naturale circostante, prossimo ad un’ampia sezione del letto del fiume Mela.

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