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Messina, spacciava il metadone del Sert: un anno e 2 mesi a Massimo Grimaldi

Pubblicato il 28 Maggio, 2021

Si è concluso il procedimento di primo grado a carico di Massimo Grimaldi, 49 anni, accusato del reato di omicidio come conseguenza di altro delitto.

Il giudice Alessandra Di Fresco lo ha condannato alla pena di un anno e due mesi di reclusione. Il pm Rosanna Casabona aveva chiesto un anno e otto mesi. Secondo l’accusa, avrebbe ceduto, ovvero consumato assieme a Stefano Garufi, poi deceduto, una quantità smodata di metadone che l’imputato riceveva ogni settimana dal Sert che lo aveva in cura con terapia cosiddetta “a scalare”.

Nella giacca di Garufi, infatti,  rinvenuti due flaconi di metadone con etichette parzialmente elise che riportavano la data del 31.10.2019, compatibile con la data in cui Grimaldi si era recato al Sert per ottenere la “dose” settimanale. “Tuttavia, in presenza di parecchi elementi di segno opposto, tra cui il dato relativo all’esame tossicologico eseguito sul povero Garufi che acclarava la presenza nel sangue e nelle urine di una quantità elevata di metadone (incompatibile con quella rilasciata al Grimaldi) in uno alla condizione di comorbilità patita dal predetto, si imponeva una pronuncia liberatoria”, sostiene l’avv. Nino Cacia, difensore di Grimaldi.

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