“Il mio antifascismo è nei fatti, non nelle etichette: nessuno mi può accusare di essere fascista”. Luca Bernardo replica così a Giuseppe Sala. “Il concetto era semplice e chiaro, bastava ascoltare e riportare con onestà quanto ho detto. Mio nonno, uomo alto 1.98, siciliano, deceduto per infarto, si spogliò della divisa di granatiere e fece il partigiano a Bologna. Mi onoro della lunghissima amicizia con la comunità ebraica milanese. Questi sono i fatti. Altro, invece, sono le accuse create ad arte (sotto l’ombrellone in riva al mare) e alimentate dalla macchina social. Da medico e uomo della società civile sono abituato ad affrontare i colpi bassi che la vita riserva, ma non ero preparato a bugie, falsità e polemiche architettate per raccattare un voto in più. La credibilità e la validità della nostra proposta amministrativa evidentemente creano disagio nei nostri competitori. Noi andiamo avanti con slancio e fiducia, con proposte concrete, nella campagna elettorale per la Milano post-Covid”.
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