Pubblicato il 23 Marzo, 2023
E’ Artem Aleksandrovich Uss, figlio di Aleksandr governatore della regione di Krasnoyarsk, l’imprenditore evaso nel pomeriggio di ieri dalla sua abitazione a Basiglio, nell’hinterland milanese.
All’uomo era stato applicato il braccialetto elettronico ed è stato proprio dal dispositivo, con il segnale di avvenuta manomissione, che è scattato l’allarme alla centrale dei carabinieri. Attualmente sono ancora in corso le ricerche.
Solo due giorni fa la Corte d’appello di Milano, quinta sezione penale, aveva depositato la sentenza con la quale aveva dichiarato che sussistono le condizioni per la sua estradizione negli Stati Uniti limitatamente al secondo e al terzo capo d’accusa (violazione all’embargo nei confronti del Venezuela e frode bancaria).
La Corte aveva stabilito contestualmente che le condizioni per l’estradizione non sussistono con riferimento agli altri due capi d’accusa, ossia per mancanza di prova del contributo causale e difetto di doppia incriminabilità.
Uss era stato arrestato su mandato di arresto internazionale lunedì all’aeroporto di Malpensa ed è sospettato di aver acquistato dagli Stati Uniti componenti elettronici destinati a equipaggiare aerei, radar o missili, e di averli rivenduti a compagnie russe eludendo le sanzioni in vigore.
Si ipotizza che la rete finita nel mirino della giustizia americana abbia utilizzato la stessa società di copertura per trasferire centinaia di milioni di barili di petrolio venezuelano in Russia e Cina.
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