Roma, 22 mag. (askanews) - I Carabinieri del Nucleo Operativo
della Compagnia Milano Porta Monforte hanno arrestato ieri
mattina per i reati di violenza sessuale aggravata, sequestro di
persona e lesioni personali aggravate un 50enne di Milano,
amministratore unico di una nota azienda farmaceutica del
capoluogo lombardo. È accusato di avere narcotizzato una
studentessa universitaria di 21 anni, di averne abusato e poi di
averla fotografata.
Le indagini, coordinate dal Dipartimento "Tutela della famiglia,
dei minori e di altri soggetti deboli" della Procura della
Repubblica di Milano (Proc. Agg. Letizia Mannella e Sost. Proc.
Alessia Menegazzo), hanno portato all'ordinanza di custodia
cautelare in carcere, emessa dal Gip presso il Tribunale di
Milano. Tutto è partito dalla denuncia ai carabinieri Milano
Porta Monforte della studentessa che aveva riferito ai militari
di essere stata invitata ad un incontro di lavoro tra
imprenditori del settore farmaceutico finalizzato ad uno stage
formativo presso la suddetta azienda e di aver perso
completamente i sensi dopo aver bevuto un caffè.
Nella circostanza, la ragazza aveva precisato di essersi
risvegliata presso la propria abitazione, ancora stordita e con
addosso i vestiti indossati la sera precedente. La perquisizione
domiciliare eseguita, dopo qualche giorno, presso l`abitazione
dell`indagato ha fatto scoprire, in una nicchia a scomparsa della cucina, due confezioni del medicinale "Bromazepam" (ansiolitico della famiglia delle benzodiazepine).
Gli ulteriori approfondimenti, fatti insieme al Nucleo
Investigativo di Milano, hanno portato ad accertare, anche con il supporto di tabulati telefonici, delle immagini estrapolate dagli impianti di videosorveglianza e dei dati gps registrati dallo smartwatch in uso alla vittima, nonché da accertamenti
informatici eseguiti su vari telefoni e computer utilizzati
dall`imprenditore, che quest`ultimo, il 26 marzo scorso, dopo
aver invitato la giovane vittima alla presunta riunione di
lavoro, le ha somministrato, mescolandola con un caffè e un succo d`arancia, un`elevata dose di benzodiazepine.
Secondo l'accusa l'obiettivo era solo quello di provocarle
un'intossicazione con avvelenamento al solo fine di privarla
della libertà personale, trattenerla presso la propria abitazione contro la sua volontà fino al mattino seguente; porla in uno stato di incapacità di volere e di agire per abusarne e
fotografarla. L'uomo, preoccupato dall`esito della perquisizione
e dalle indagini in corso, ha tentato di crearsi un alibi, non
solo inducendo i propri familiari e amici a rendere dichiarazioni compiacenti, ma anche accusando la studentessa e la sua famiglia di un tentativo di estorsione ai suoi danni al solo fine di affinare la propria strategia difensiva.
Sono in corso ulteriori accertamenti per identificare le altre
donne che, in passato, hanno subito abusi sessuali da parte
dell`indagato con lo stesso modus operandi. A tal fine, gli
inquirenti invitano coloro che abbiano incontrato l'imprenditore, accusando successivamente uno stato d'incoscienza, a contattare i Carabinieri della Compagnia Milano Porta Monforte in viale Umbria 62.