Pubblicato il 3 Febbraio 2025
Feti lasciati dentro barattoli ancora sigillati. Questa è la realtà dell’ex ospedale di Vaccarella a Milazzo, una struttura ormai in completo abbandono. La questione è tornata alla ribalta grazie alle immagini diffuse da OggiMilazzo. Tuttavia, il direttore generale dell’Asp, Giuseppe Cuccì, sembra non essere a conoscenza delle condizioni in cui si trova l’edificio, chiuso dal 1972: “Non ero al corrente di questa situazione”.
Cosa si trova dentro l’ex ospedale
Piante rampicanti, travi in legno, barattoli sia integri che rotti. Ma soprattutto, feti ancora immersi nel liquido che li conserva, o esposti al pericolo degli animali che si sono rifugiati nell’ex ospedale di Vaccarella. Questo è lo scenario che si presenta a chi decide di esplorare la struttura. Un’escursione che non solo fa rivivere le promesse di restauri mai avviati, ma anche riporta alla memoria il ruolo di quei feti in bottiglia, un tempo chiamati “Picciriddi nta Boccia” (“Bambini nella boccia”, ndr.).
I feti conservati nei barattoli dell’ex ospedale di Vaccarella avevano un fine scientifico. Un tempo, infatti, era pratica comune conservare i feti di aborti spontanei in formalina, una sostanza velenosa, per condurre esperimenti. Successivamente, venivano utilizzati anche come materiale didattico. Tuttavia, dopo la chiusura della struttura, il loro destino è rimasto incerto, tanto che negli anni Novanta la vicenda tornò alla ribalta quando un gruppo di ragazzi riuscì a intrufolarsi e portò fuori un barattolo.