Pubblicato il 21 Aprile 2023
Emergono ulteriori dettagli sulla questione relativa alla Madonna di Trevignano, che vede protagonista Gisella Cardia, la sedicente veggente, che dopo essere scomparsa per qualche giorno ha annunciato una nuova riunione il 3 maggio per pregare con i fedeli.
Intanto però la Procura di Civitavecchia ha aperto un’inchiesta e sta indagando sulle presunte donazioni che la Cardia avrebbe ricevuto dai fedeli.
Gianni Cardia denunciato: “Vendeva miracoli a 30.000 euro”
L’indagine però si sta allargando e nei guai potrebbe finire anche Gianni Cardia, marito di Gisella, denunciato ai carabinieri di Colleferro dall’investigatore privato Maurizio Cacciotti, ingaggiato dalle persone che sarebbero state raggirate dalla veggente, e che avrebbe anche scoperto che il sangue sulla statuetta del Madonna in realtà sarebbe di maiale.
Cacciotti, a suo dire, sarebbe in possesso di un documento che attesterebbe il versamento di 30.000 euro a beneficio di Gianni Cardia, che avrebbe promesso un miracolo che nella realtà non si sarebbe mai verificato.
Questi documenti sarebbero stati consegnati ai carabinieri, che stanno analizzando i conti correnti intestati alla onlus della Madonna di Trevignano per valutare se ci sono gli estremi per un reato.
Le accuse di Cacciotti: “Hanno scelto gente facoltosa”
Questo però non sarebbe l’unico versamento fatto ai coniugi Cardia, infatti sembra che un’altra persona abbia fatto addirittura un versamento di 123.000 euro alla sedicente veggente, che avrebbe addirittura moltiplicato il cibo.
Cacciotti ritiene che la Cardia abbia scelto volutamente persone facoltose per farsi girare bonifici e assegni a molti zeri, sottolineando la loro condizione di fragilità emotiva e mentale.
L’investigatore privato ritiene che la credibilità della Cardia sarebbe aumentata dopo che le è stato permesso di recitare il rosario all’interno della chiesa di Trevignano, poiché così avrebbe rafforzato la sua posizione dinanzi agli occhi dei fedeli: “Non operava nel giardino di casa, ma in chiesa su concessione del vescovo – conclude – e c’è una bella differenza in questo in quanto a credibilità”.