Pubblicato il 29 Novembre 2024
Una vita di maltrattamenti, soprusi e umiliazioni: a questo è stata condannata una donna oggi 52enne che, dopo oltre 30 anni di violenze da parte del marito, ha deciso di ribellarsi e dire basta. Protagonista di questa agghiacciante storia è un pescatore di 58 anni, condannato dal Tribunale di Venezia a 6 anni e 8 mesi di reclusione. La coppia, residente a Chioggia, si è separata a maggio dell’anno scorso dopo che la donna ha trovato il coraggio e la forza di denunciarlo, facendo scattare anche il divieto di avvicinamento nei confronti dell’uomo considerando le continue minacce, come riportata Il Gazzettino.
Un’agghiacciante storia di violenza durata oltre 30 anni
Dopo appena una settimana dal matrimonio, nel 1990, l’uomo si rese protagonista di un primo aberrante atto di violenza, spintonando la moglie e facendola cadere dalle scale. Dal processo è emerso che l’uomo maltrattava costantemente la moglie, spesso sotto l’effetto dell’alcol, minacciandola, offendendola e picchiandola. Sputi, schiaffi, pugni, testate e spintoni erano ormai all’ordine del giorno e in alcune circostanze l’uomo avrebbe addirittura costretto la donna a spogliarsi nella vasca da bagno, per poi urinare su di lei.
L’uomo impediva alla moglie di andare al pronto soccorso per farsi medicare dopo le percosse, minacciandola che se l’avesse fatto avrebbe ucciso i genitori e i suoi stessi figli. La stessa minaccia era ripetuta nel caso in cui lei avesse deciso di scappare via dalla casa. Anche i figli maschi, che hanno testimoniato al processo contro il padre, hanno confermato le minacce che il padre rivolgeva contro la madre.