A distanza di nemmeno un anno ancora uno sfregio al Molo di Adriano, sito archeologico dall’enorme valore che si trova nella marina di San Cataldo a Lecce. La denuncia è arrivata in mattinata dopo che, nella giornata di ieri, alcuni vandali sono tornati in azione per deturpare il sito archeologico della marina leccese. Sito che aveva ricevuto lo stesso trattamento nemmeno un anno fa, tanto che le scritte precedenti non erano ancora state cancellate. Opera che, purtroppo, ha dei costi non indifferenti, tanto che era partita addirittura una petizione per arrivare a raccogliere i fondi e restituire dignità al Molo di Adriano. Nulla da fare. Alcuni vandali, come detto, sono tornati all’attacco e con alcune bombolette spray hanno nuovamente deturpato il sito archeologico.
Dopo la segnalazione di una nuova scritta che ha imbrattato i resti del muro novecentesco nei pressi del Molo di Adriano, interviene sulla vicenda l’assessore alla Cultura Fabiana Cicirillo:
“La rimozione delle scritte dalle strutture murarie non del Molo di Adriano, ma di una costruzione effettuata nel ‘900 che non ha valore storico-monumentale, si è dimostrata più difficoltosa del previsto a causa del rischio, evidenziato dalla Soprintendenza, dell’inquinamento delle acque da parte della vernice in caso di semplice rimozione con idropulitrice. Un intervento, quest’ultimo, che potremmo garantire in tempi strettissimi, anche attraverso la partecipata comunale, ma che non sarebbe adeguato. Per procedere con la rimozione tramite idrosabbiatrice occorrerà cantierizzare un intervento più impegnativo per il quale abbiamo già il preventivo di una ditta specializzata, decisamente più costoso rispetto alla prima ipotesi.
Dunque a causa di questi atti vandalici, il Comune sarà costretto a reperire ulteriori e più ingenti risorse per intervenire sulla rimozione di due scritte spray che offendono lo spazio pubblico e provocano potenzialmente ricadute ambientali. Comprendo quanti, partendo da questo episodio, puntano il dito contro il Comune, tenuto a garantire la rimozione delle scritte, ma credo ci sia soprattutto l’esigenza di stigmatizzare atti vandalici che si ripercuoteranno non sugli assessori o la giunta, ma sulla comunità tutta, distraendo risorse pubbliche che avremmo volentieri destinato ad altro. La tempistica dell’intervento è condizionata al reperimento di queste risorse, che gli uffici si sono già attivati ad individuare.
Siamo ben consci dell’importanza della valorizzazione del Molo di Adriano che non a caso è al centro del progetto di rigenerazione candidato al Programma di Azione e Coesione (PAC) “Infrastrutture e Reti” 2014-2020, Asse B “Recupero Waterfront”, che proprio qualche giorno fa è stato ritenuto dal Ministero alle Infrastrutture ammissibile, ma non finanziabile a causa delle risorse non sufficienti. Visto quanto è stata apprezzata la qualità dell’intervento, siamo fiduciosi che, con la disponibilità di nuovi fondi, potrà essere finanziato con 3 milioni e 200mila euro il progetto che prevede la riconnessione fra l’ambito della darsena e l’area archeologica del Molo, la rigenerazione di Piazza di Adriano e la riqualificazione dell’edificio dell’ex Lega Navale”.
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