Pubblicato il 3 Novembre 2025
La violenza subita
Un ragazzo di 15 anni, invalido, sarebbe stato tenuto in ostaggio per ore e sottoposto a torture fisiche e psicologiche da una baby gang a Moncalieri, in provincia di Torino, durante la notte di Halloween, lo scorso 31 ottobre.
Secondo quanto denunciato dalla madre, il giovane sarebbe stato rinchiuso in un appartamento, minacciato con un cacciavite e costretto a subire umiliazioni e violenze.
Gli aggressori gli avrebbero rasato le sopracciglia, spento una sigaretta sulla caviglia e, in un gesto di crudeltà estrema, lo avrebbero obbligato a immergersi nel fiume Po a torso nudo. Solo dopo ore di sevizie, il gruppo lo avrebbe riaccompagnato alla stazione di Porta Nuova, restituendogli il cellulare.
Le indagini dei Carabinieri
Sulla vicenda stanno indagando i Carabinieri, che hanno avviato una serie di accertamenti per ricostruire la dinamica dei fatti e identificare tutti i responsabili.
La madre, sconvolta, ha raccontato ai giornalisti:
“Quando l’ho visto è stato uno choc. Voglio solo giustizia.”
L’inganno e il sospetto di un video
Dalle prime ricostruzioni emerge che il quindicenne sarebbe stato convinto da un compagno di scuola a non andare dal nonno, come previsto, ma a seguirlo in un appartamento privo di adulti, dove si trovavano un altro ragazzo e una ragazza.
Nelle ultime ore è emersa anche l’ipotesi dell’esistenza di un video che documenterebbe abusi ancora più gravi di quelli denunciati, ma questo elemento non è stato ancora confermato dalle autorità.
Il dolore della madre
La madre del giovane ha espresso tutta la sua disperazione per quanto accaduto:
“Perché tanta cattiveria verso un ragazzo debole? Lo hanno attirato fingendosi amici, e lui era felice. Solo la mattina dopo ho scoperto che non era mai arrivato a casa del nonno.”
Poi, con la voce spezzata, ha aggiunto:
“Ringrazio Dio che mio figlio è vivo, ma nel cuore ho solo rabbia e dolore.”
Le indagini proseguono per fare piena luce su un episodio che ha sconvolto la comunità di Moncalieri e sollevato forti interrogativi sul crescente fenomeno della violenza tra giovanissimi.

