Lo rende noto il Soccorso alpino e speleologico Puglia.
“I tecnici dopo aver operato ininterrottamente dalla serata di ieri, hanno consegnato – è scritto nel comunicato – Emanuela alle cure dei 118”.
La donna è stata accolta da un applauso appena è uscita dal buco di apertura della grotta, recuperata dagli esperti speleologi giunti già ieri sera da tre regioni, Puglia, Basilicata e Campania. La donna era imbracata ma non in barella, con il braccio ferito fasciato e appariva in buone condizioni.
“È stata una grande emozione – commenta il presidente Gianni Grassi – vederla riemergere dalle viscere della terra dopo 26 ore lunghe e durissime per i 40 tra sanitari e i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico che hanno dato tutto per questo straordinario risultato”.
La speleologa era scesa in grotta all’alba di ieri con un gruppo di dieci persone per una attività di pre-esplorazione e per il trasporto di materiale e attrezzatura, tra cui bombole di ossigeno, in previsione di una futura esplorazione speleosubacquea nella falda sottostante.
“Si tratta della grotta più profonda dalla Puglia – spiega il presidente regionale del Soccorso alpino e speleologico, Gianni Grassi – e il gruppo aveva circa 700 metri fatti di molti passaggi stretti e tortuosi”.
Il punto dove la 41enne si è ferita, intorno alle 18 di ieri quando poi sono stati allertati i soccorsi, “si trova a una profondità di 120 metri”.
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