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Anche il leghista Montevecchi attacca Elena, sorella di Giulia Cecchettin: “Ma quale patriarcato! Spieghi piuttosto i suoi simboli satanisti”

Pubblicato il 21 Novembre 2023

Pochi giorni fa il consigliere regionale veneto Stefano Valdegamberi, del gruppo Misto ed eletto nella lista Zaia, aveva criticato aspramente le parole di Elena Cecchettin, che aveva spiegato che Turetta non era un mostro ma figlio del patriarcato. Valdegamberi si era detto sorpreso dell’eccesiva lucidità della ragazza, invitando addirittura la magistratura a intervenire poiché le sue dichiarazioni avevano sollevato molti dubbi.

Parole che hanno scatenato un vero putiferio e Valdegamberi è stato bacchettato anche da Zaia, che ha invitato tutti ad un maggior rispetto considerando la tragedia che ha colpito la famiglia Cecchettin e che ha scosso l’Italia intera.

L’attacco di Montevecchi: “Elena usa simboli satanisti”

Nonostante la bufera sollevata da Valdegamberi, il discorso di Elena sulla società patriarcale non è piaciuto ad una parte della politica e la ragazza è finita anche nel mirino del leghista Matteo Montevecchi, consigliere regionale dell’Emilia-Romagna, che ha scritto sui social: “Qualcuno dovrebbe spiegare perché Elena, per proferire il suo discorso impregnato di ideologia si è presentata in mondovisione con una felpa della Thrasher che richiama il mondo dell’occulto e del satanismo (simbolo del pentacolo) e soprattutto per quale motivo sul suo profilo Instagram, che è pubblico e che chiunque potrebbe vedere in pochi secondi, sono presenti sue foto con croci rovesciate sul volto, collane sataniche, statue di Lucifero e quant’altro. In sostanza la rappresentazione del male, quello vero”.

Il consigliere regionale prosegue spiegando che le parole di Elena sia inaccettabili e che la sua è solo propaganda, ripetendo per larghi tratti le stesse accuse mosse da Valdegamberi: “Tutti gli uomini e le donne che non sono ancora cascati con le mani e con i piedi nella trappola del vortice di questa preoccupante generalizzazione e retorica dovrebbero ribadire che queste parole di Elena Cecchettin sono inaccettabili e che si tratta di pura propaganda funzionale alla diffusione di un determinato pensiero che impone di credere che sia una colpa il solo fatto di essere uomini e che quindi ci sia la necessità di una rieducazione di Stato. Si tratta di ideologia ‘woke’ all’ennesima potenza, che predica una incessante divisione tra uomo e donna da respingere con fermezza”.

Montevecchi ha infine concluso spiegando che “è utile andare a fondo per capire che non è l’ormai inesistente patriarcato a produrre queste violenze, ma la perdita di valori e la diffusione di una pericolosa cultura narcisistica che vede l’altro non più come una persona”.