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Morto papà di Camilla Canepa, la 18enne deceduta dopo AstraZeneca

Camilla Canepa

Morto papà di Camilla Canepa, la 18enne deceduta dopo AstraZeneca

Pubblicato il 26 Marzo, 2022

Un malore improvviso ha ucciso il geometra Roberto Canepa, il padre di Camilla, la ragazza di 18 anni morta per emorragia cerebrale il 6 giugno dell’ anno scorso, dopo che le era stata somministrata una dose di AstraZeneca.

L’uomo, che aveva aveva 53 anni, ha avuto un malore nel tardo pomeriggio di ieri, mentre passeggiava con alcuni amici. Si sarebbe trattato di un fulmineo attacco cardiaco e, nonostante i soccorsi immediati, è morto. Roberto Canepa lascia la moglie e Beatrice, la sorella maggiore di Camilla. A Sestri Levante, dove Canepa gestiva una agenzia immobiliare, la notizia si è diffusa velocemente e, dolore si aggiunge al dolore, anche il nonno della ragazza, Carlo Canepa, era deceduto un mese dopo Camilla.

Che cosa era accaduto a Camilla

Camilla era deceduta a 16 giorni dalla prima dose di AstraZeneca, somministrata in un open day datato 25 maggio, a Sestri Levante. Era contenta di aver fatto il vaccino. Il 28 gennaio si sono svolte le audizioni dei medici, da parte dei pubblici ministeri Francesca Rombolà e Stefano Puppo, con il procuratore Francesco Pinto. E’ stato accertato che il personale sanitario dell’ospedale di Lavagna “sapeva che Camilla aveva fatto una dose di AstraZeneca”, ma nella documentazione clinica del primo ricovero il dato non c’era, sebbene fosse stato comunicato. Il 3 giugno, la giovane donna aveva raggiunto l’ospedale di Lavagna per una fortissima cefalea e fotosensibilità. Il giorno dopo, in seguito ad una tac senza contrasto era stata dimessa, ma le piastrine erano in forte discesa. Poi, il 5 giugno era tornata all’ospedale, per una trombosi al seno cavernoso. E’ stata operata alla testa al policlinico San Martino di Genova, ma a nulla è valso.

La ragazza viene ricordata così

Un compagno dell’Istituto tecnico di Chiavari dove stava per diplomarsi in ragioneria ha dichiarato: “Aveva l’esame di maturità, ma già pensava alle vacanze e alla pallavolo, la sua grande passione. Le piaceva sentirsi libera”.

Federico Galdolfo, il dirigente della Vbc Casarza ligure, la squadra di Camilla, ha dichiarato: “Dolce e energica al tempo stesso, aveva un grande entusiasmo, una trascinatrice per le compagne, un martello per le avversarie. Camilla si era presa un anno sabbatico per via del Covid, ma voleva riprendere il prossimo campionato. Grazie a lei lo scorso anno abbiamo ottenuto la promozione in seconda divisione e quest’anno ci stiamo giocando un nuovo passaggio di categoria“. 

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