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Mosca

Mosca: “Non vogliamo rovesciare il Governo di Kiev”

Pubblicato il 9 Marzo, 2022

“L’operazione militare speciale ha per obiettivo quello di proteggere le Repubbliche Popolari di Donetsk e Luhansk, smilitarizzare e denazificare l’Ucraina, eliminare la minaccia militare proveniente per la Russia dal territorio ucraino a causa delle attività dei paesi della Nato e il tentativo di pompare armi nel paese. L’operazione non ha lo scopo di occupare l’Ucraina, distruggere il suo Stato o rovesciare l’attuale governo. Non è diretta contro i civili”. Così, durante un briefing a Mosca, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.

Per porre fine alla guerra tra Ucraina e Russia, la Crimea deve essere riconosciuta come una regione russa e le repubbliche separatiste del Donbass come stati indipendenti. E’ quanto ribadito, nella stessa riunione, dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov: “La nostra posizione è ben nota. La Crimea è una regione russa e questo deve essere riconosciuto de facto e de jure. Le repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk sono stati indipendenti e sovrani, riconosciuti come tali dalla Federazione russa. Anche loro devono essere riconosciute de facto e de jure”.

“Gli Stati uniti hanno dichiarato una guerra economica contro la Russia – ha aggiunto Peskov – La Russia farà quanto è meglio per i suoi interessi”.

Intanto, l’incontro di domani ad Antalya in Turchia fra Sergei Lavrov e Dmytro Kuleba viene considerato cruciale per il processo negoziale in corso fra Russia e Ucraina: “E’ un proseguimento del processo negoziale ed è molto importante”, ha spiegato il portavoce del Cremlino.

Domani. in Turchia, Lavrov terrà anche un discorso in cui illustrerà la posizione della Russia sulla guerra contro l’Ucraina.

“Le aspettative sui colloqui di domani con il ministro degli Esteri russo sono limitate”, ha però commentato il capo della diplomazia di Kiev Kuleba in un video su Facebook, nel quale ha confermato che sarà presente ai colloqui, ai quali si presenterà “in buona fede, non con una prospettiva propagandistica. Ma dico francamente che le mie aspettative sono basse. Siamo interessati a un cessate il fuoco, a liberare i nostri territori e il terzo punto è risolvere tutte le questioni umanitarie”.

Dal canto suo, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan spera che grazie al colloquio ”Si apra la porta per un cessate il fuoco duraturo” in Ucraina.

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