Samantha è una trentacinquenne, morta tra le braccia del marito, nella sua casa di Maranello (Modena): aveva sopportato un intervento per sollevare il seno.
L’uomo si esprime in merito: “Samantha mi è morta tra le braccia. Era contentissima di sottoporsi a questo trattamento, ma io sentivo che c’era qualcosa che non andava. Aveva tutte queste grosse siringhe di silicone infilate sotto il seno, tanto che la mammella destra era parecchio gonfia”.
Si chiama Antonio Bevilacqua il marito di Samantha Migliore, la donna di Maranello (Modena) che si era sottoposta a una serie di iniezioni al seno: un’estetista, probabilmente una transessuale sudamericana, residente a Bologna, aveva attuato il trattamento in casa della paziente. Inizialmente, dopo quanto accaduto, l’estetista era fuggita: si è costituita ieri ai carabinieri di Cento (Ferrara). I sanitari del 118 hanno cercato di rianimare Samantha, ma a nulla è valso.
I fatti si sono svolti giovedì pomeriggio, poco dopo le ore 13. Il trattamento, che costava 1.200 euro, si è svolto mentre in casa c’era anche il marito, che stava preparando il pranzo. Queste le sue parole: “Sono entrato quattro volte in camera, dove si erano sistemate mia moglie e questa signora. Mi hanno fatto impressione le grosse siringhe che vedevo. Davvero tante. Tutte infilate sotto il seno, tanto che la mammella destra era parecchio gonfia. La signora mi ha chiesto di tagliare a metà una bottiglia di plastica, perché doveva metterci dentro del silicone. Dopo un po’ mia moglie ha cominciato a dirmi: ’Tony, non mi sento bene’. Io le ho detto di lasciar stare”.
Antonio, 44enne, se ne è reso conto: c’era qualcosa che non andava. Ha aggiunto: “Ho chiesto alla signora che cosa le avesse iniettato e lei mi ha risposto: ‘Un’anestesia’. Ma non mi ha detto di che tipo. È passato qualche minuto, sono tornato di là. Ma ho sentito urlare: ’Amore, non sto bene’. Samantha stava perdendo i sensi”.
L’estetista ha agito subito: ma non per salvare la paziente, per salvare se stessa. Si è rivolta al marito di lei ed è scappata, con il falso scopo di una telefonata. Con la donna sono sparite le siringhe e le quattro vaschette di alluminio. Una siringa, rimasta sulla scena, è ora a disposizione dei Carabinieri.
La procura di Modena disporrà l’autopsia: bisogna capire quali sono state le cause che hanno provocato il decesso, a partire dal tipo di sostanza che le è stata iniettata. Potrebbe trattarsi delle seguenti accuse, per l’estetista: omicidio colposo, omissione di soccorso e esercizio abusivo della professione medica.
I due coniugi si erano sposati un mese fa, il 12 marzo. Antonio si è espresso in questo modo: “Ho conosciuto mia moglie sui social sette mesi fa, ho lasciato la Germania dove vivevo e lavoravo da 11 anni: qualche risata, i video, ci siamo innamorati, abbiamo trovato casa e ci siamo sposati“. Samantha aveva cinque figli: ne aveva avuti due con il primo marito, mentre gli altri tre erano nati dall’ex compagno, che avrebbe tentato di ucciderla due anni fa, con un colpo di pistola.
Antonio ha aggiunto: “Lavoro in Coopservice, ditta di pulizie, dove lavorava anche lei. Ricomincerò da zero, come ho sempre fatto. Non mi fa paura, sarà dura, ma ce la farò” (foto di repertorio).
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