17.6.2021 – “Un gesto inqualificabile e vergognoso: un oltraggio al Santo, alla pietà, alla devozione popolare e all’arte. Ma è anche un’offesa all’identità e alle tradizioni della gente veneta che in Antonio di Padova ha una delle sue massime espressioni, non solo cristiane. La storia del Santo, infatti, che, originario di Lisbona in Portogallo ha lanciato il suo messaggio universale da questa terra, è uno dei modelli a cui, ancora oggi, si ispira la vocazione cosmopolita del Veneto”.
Così il Presidente della regione del Veneto, Luca Zaia, ieri ha stigmatizzato la notizia riportata dalla stampa della mutilazione della statua di Sant’Antonio (sono stati spezzati le dita e la mano del Bambino), domenica scorsa nel giorno della festa liturgica a lui dedicata, a Salvatronda in provincia di Treviso.
“Ogni anno sono milioni i devoti che giungono a Padova e nei luoghi antoniani – aggiunge Zaia – facendo della basilica del Santo uno dei santuari più frequentati al mondo. Non è pensabile che poco distante ci sia chi così scriteriatamente si è accanito su uno dei tanti capitelli lungo le strade delle nostre campagne. Unisco il mio sdegno e tutta la riprovazione possibile a quelli degli abitanti di Salvatronda ed esprimo la mia solidarietà. Spero che gli autori possano essere individuati per rispondere del loro atto. Se qualcuno dirà che è stata una ragazzata, è bene ricordare quello che dicevano i nostri vecchi: scherza coi fanti e lascia stare i santi”.
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