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My funny Valentine: Noa con il suo storico chitarrista, in una fantasmagoria di petali di rosa (intervista)

My funny Valentine: Noa con il suo storico chitarrista, in una fantasmagoria di petali di rosa (intervista)

Pubblicato il 12 Febbraio, 2021

Esce oggi My funny Valentine: mentre San Valentino è alle porte, con la sua fantasmagoria di petali di rosa. Una musica che spinge a pensare, a sognare, mentre una voce suadente diventa tridimensionale nell’atmosfera. Amore in primo piano, nel nuovo singolo interpretato dalla cantante Noa, insieme al suo storico chitarrista Gil Dor. Il brano jazz anticipa l’album Afterallogy. Abbiamo raggiunto e intervistato Noa, una cantante israeliana con cittadinanza italiana. Queste le sue parole.
Amore per la musica, amore per l’umanità, amore in generale: come li vivi? Questa è una domanda divertente. Semplicemente, li vivo. L’amore, per me, è uno stato d’animo, uno modo di essere.
Parliamo di improvvisazione: descrivi quel che fai quando suoni nuova musica.
Tutta la musica inizia con un’improvvisazione. Successivamente, un musicista può scegliere se “conservare” l’improvvisazione stessa e svilupparla in una composizione, oppure lasciarla “volare” e passare, per fare spazio a nuove idee. La musica è una cosa meravigliosa e le idee musicali vengono da tutto e da niente. A volte provengono dal ritmo della parola, da un arco emotivo che desidera ardentemente essere lanciato nel cielo. Nel mio caso, la musica che invento è sempre spontanea e molto viscerale… Gli abbellimenti cerebrali vengono dopo…
Un brano deve essere eseguito come richiesto dalle sensazioni che comunica: puoi farci qualche esempio?
Appunto il mio nuovo singolo, My funny valentine. Viene eseguito con il 100% di emozione e connessione con i testi, il messaggio, la storia.
C’è un collegamento tra poeti e artisti, per creare emozioni nel pubblico. Qual è la più bella poesia tradotta in musica?
Hmm. Non conosco una poesia in inglese, ben nota come poesia a sé stante, che sia stata trasformata in una canzone. Trovo che il modo di scrivere di Leonard Cohen sia molto poetico. E anche Joni Mitchell. Quando ho scritto le mie canzoni, le penso come poesie. Gil e io abbiamo messo in musica alcune poesie molto belle in ebraico. Infatti la canzone “My Lord”, su Afterallogy, è un’incredibile poesia della grande poetessa ebraica, Leah Goldberg, sull’incontro con Dio in un fumoso Caffè.
Come hai iniziato come artista? Raccontaci dei tuoi ricordi.
Ho iniziato a scrivere canzoni in tenera età. La poesia e la musica erano la mia principale forma di espressione, un modo per consolidare la mia identità e affrontare le mie paure, incertezze e insicurezze. Era il mio modo per brillare. Ho avuto la fortuna di incontrare persone incredibili, come Avhsalom Katz, il mio primo insegnante di musica da bambina, e Gil Dor, che è stato anche il mio insegnante di musica alla Rimon School of Jazz and Contemporary music e in seguito è diventato il mio collaboratore, per ben 31 anni. Incontrare Pat Metheny è stato un regalo enorme. Ho incontrato tanti altri fantastici musicisti lungo la strada, alcuni famosi, come Quincy Jones e Sting, altri meno famosi ma altrettanto meravigliosi, come il Solis String Quartet. Sono stato molto fortunata.

Versione in inglese dell’intervista

Love for music, love for humanity, love in general: how do you live them?

NOA: that’s a funny question 🙂 i simply live them. Love, for me, is a state of mind, a state of being.

About improvisation: please describe what you do when you play new music (details).

NOA: all music starts with an improvisation. Later, a msucian can choose whetehr to “keep” the imporvisation and develop it into a composition or, let it “fly” and pass, to make room for more new ideas. Music is a wonderfous thing and musical ideas come from everything and nothing. Sometimes they come form the rhythm of speech, from an emotional arc that longs to be thrown into the sky. In my case, the music i invent is always spontaneous and very visceral..the cerebral embellisments come later…

A piece must be performed as required by the sensations it communicates: can you give us some examples?

NOA: yes, my new single, My funny valentine. It is performed with 100% emotion and connection to hte lyrics, the message, the story.

Please speak about relationships with poets and artists to create emotion in the audience. What is the most beautiful poem translated in music?

NOA: hmm. I do not know of poetry in English that was well known as a free-standing poem and them transfaormed into a song. I find Leonard Cohen’s songwriting to be very poetic. And Joni Mitchell too. When i wrote my own songs, i think of themas poetry. Gil and I have put some very beautiful poems in hebrew, to music. In fact the song “My Lord” on Afterallogy, is an incredible poem by the great Hebrew Poetesse, Leah Goldberg, about a meeting wiht God in a smokey Cafe.

How did you start as an artist? Tell us about your memories.

NOA: I started writing songs at a very young age. Poetry and music were my main form of expression, a way for me to solidify my identity and deal with my fears, uncertainties and insecurities. It was my way to shine. I was lucky to meet incredible people, like Avhsalom Katz, my first music teacher as a child, and Gil Dor, who was also my music teacher in the Rimon School of Jazz and Contemporary music, and later became my collaborator of 31 years! Meeting Pat Metheny was a HUGE gift, and so many other amazing musicians along the way, some famous, like Quincy Jones and Sting, some not as famous but just as wonderful, like the Solis String Quartet. I have been very lucky!

My funny Valentine: Noa con il suo storico chitarrista, in una fantasmagoria di petali di rosa (intervista)

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