Pubblicato il 30 Maggio 2024
Sacro e profano quando si incontrano possono dare vita a molte polemiche e addirittura accuse di blasfemia. In una città come Napoli poi sacro e profano spesso vivono e convivono, non sempre pacificamente però. Qualche mese fa scoppiò infatti una polemica per l’apertura di un bar, giudicato blasfemo, a Marigliano, paesino a nord di Napoli. Nel locale c’erano statue religiose accompagnate da scritte considerate blasfeme, che fecero scomodare addirittura il prete della parrocchia di San Sebastiano Martire.
Adesso un altro caso è scoppiato e, ancora una volta, ad accendere la miccia della polemica è l’incontro-scontro tra sacro e profano. Una nuova pizzeria, intitolata “Santissima Pizza”, ha scatenato una nuova bufera poiché è stata aperta all’interno di una chiesa ormai sconsacrata. A dire il vero la polemica non è legata tanto al fatto che la pizzeria sorga in un ex luogo santo, non solo almeno, ma soprattutto perché nasce in un luogo storico considerato Patrimonio dell’Unesco.
La polemica di Antonio Pariante
Si è accesa la polemica dopo che Antonio Pariante, presidente del Comitato Civico Portosalvo, ha criticato la scelta di aprire una nuova pizzeria in una chiesa abbandonata e sconsacrata del XIV secolo in un’area Unesco, dove il Comune aveva bloccato le licenze per la ristorazione per 3 anni.
Pariante sottolinea che il Comune dovrebbe invece bloccare la proliferazione di pizzerie nel centro storico di Napoli, che rischiano di stravolgere il volto stesso del territorio e di deturpare il prezioso patrimonio culturale.
La replica
Il Comune di Napoli, chiamato direttamente in causa da Pariante, ha spiegato che la documentazione della pizzeria è completamente in regola e che non c’è alcuna violazione dell’area Unesco. Come riporta tg24.sky.it anche Savio Costagliola, uno dei titolari, ha voluto replicare spiegando che il locale prima di diventare una pizzeria era un garage che non era mai stato ristrutturato. “Mi sembra paradossale che solo quando si mette in moto un’attività, si sollevano questi polveroni” – ha detto stizzito Costigliola.

